L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena desidera scusarsi con i propri professionisti che si sono sentiti in qualche modo offesi da un’affermazione contenuta all’interno dei tradizionali bollettini stampa di martedì 17 e venerdì 20 marzo sulla situazione degli ospedali dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, relativamente alla gestione del COVID19. In quei comunicati stampa, infatti, veniva riportato che “Circa il personale che finora ha avuto riscontro di positività per il Coronavirus, verosimilmente acquisito per contatti esterni…”. Non era ovviamente intenzione dell’Azienda sminuire il problema della sicurezza dei nostri lavoratori che, al contrario, è al primo posto nelle preoccupazioni della Direzione aziendale, al cui reale sentire non appartiene certo un modo così poco attento di riferirsi ai propri professionisti.
In queste settimane frenetiche, sin dall’inizio, abbiamo sempre cercato di dare con la massima trasparenza i dati relativi ai nostri dipendenti positivi al COVID19, sin dai primissimi casi. Proprio all’inizio quando avevamo pochi operatori contagiati, tutti riconducibili al focolaio lombardo, era possibile affermare con certezza che il contagio non fosse avvenuto sul posto di lavoro. Oggi, purtroppo, vista l’evoluzione epidemiologica, questa certezza non è più possibile ovviamente. Da qui l’utilizzo della parola verosimilmente che voleva esprimere un’incertezza ma che è stata, a ragione, criticata.
“Non era nostra intenzione svalutare il lavoro eccezionale che i nostri operatori svolgono tutti i giorni – spiega il Direttore Amministrativo, dott. Lorenzo Broccoli – né tantomeno sottintendere che i contagi venissero da loro comportamenti personali, per distogliere l’attenzione da un problema di sicurezza che è presente e che stiamo affrontando nel miglior modo possibile, sin dall’inizio della crisi”.
Il riferimento, in particolare, va ai dispositivi di sicurezza. Come noto, la difficoltà del loro approvvigionamento riguarda l’intero territorio nazionale e, per questo motivo, oggetto di attenzione anche da parte del Governo. Questa Azienda garantisce comunque la sicurezza dei propri professionisti, dotandoli dei necessari mezzi di protezione, sia pure secondo una logica di utilizzo appropriato. Per quanto riguarda la richiesta di estendere i tamponi a tutto il personale che ha avuto contatti con persone positive, l’Azienda si attiene alle indicazioni nazionali ed in particolare regionali che ritengono razionale sottoporre a screening periodico gli operatori sanitari operanti in aree COVID19 mediante diagnosi diretta. Nelle prossime comunicazioni da parte della Direzione Sanitaria daremo conto anche delle novità relative a questi aspetti ed in particolare delle modalità con cui sarà gestita la misura relativa ai tamponi per i dipendenti.
“Non potremo mai ringraziare abbastanza tutti i nostri operatori che ogni giorno combattono una guerra silenziosa contro un nemico infido e tenace e ci scusiamo con loro per questo errore nella corretta comunicazione circa le modalità di contagio – conclude Lorenzo Broccoli – Possiamo, però, affermare con forza che siamo impegnati a non lasciare soli i nostri dipendenti. Per questo motivo, sin dall’inizio, abbiamo introdotto tutte le misure di salvaguardia dei nostri professionisti, in base all’evoluzione normativa ed epidemiologica di questa crisi, dando la massima importanza alla trasparenza in tutti i canali istituzionali dell’Azienda. Abbiamo immediatamente attivato il supporto psicologico agli operatori. L’avvio dello smart working per quel personale può lavorare da remoto, al fine di limitare i rischi per tutti. La lotta sarà ancora lunga, ma potremo vincere solo rimanendo tutti uniti e supportando il grande lavoro dei nostri professionisti”.