I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Modena hanno provveduto ad eseguire la sentenza della Corte Suprema di Cassazione dello scorso 15 gennaio, con la quale è stata disposta la definitiva confisca del patrimonio mobiliare e immobiliare, del valore stimato in circa 4.200.000 euro, di un sodalizio criminale operante nelle provincie di Modena e Reggio Emilia e, in particolare, nel distretto ceramico tra i comuni di Sassuolo, Fiorano, Casalgrande e Castellarano, già colpito dalle misure cautelari personali eseguite da Guardia di Finanza e Polizia di Stato nell’ottobre 2018.
Il provvedimento di questi giorni mette la parola fine all’iter giudiziario iniziato nell’estate del 2017 e giunto al termine di complesse indagini dei militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Modena, con il quale era stata disposta la confisca di: 31 unità immobiliari (fabbricati) site nei comuni di Casalgrande, Castellarano, Sassuolo e Nardò (LE); n. 1 autovettura di lusso; rapporti bancari/dossier titoli/quote societarie per un valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro di oltre 4.200.000 euro.
Infatti, all’esito di una complessa ed articolata indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena, era emerso come A.B. e R.A. – grazie alle attività delittuose poste in essere nel tempo – fossero riusciti ad accumulare, direttamente o attraverso alcuni stretti familiari, un significativo patrimonio mobiliare ed immobiliare, del tutto incongruente rispetto ai redditi dichiarati dai rispettivi nuclei familiari. Tale sproporzione, unita alla acclarata “pericolosità sociale” dei predetti per gravi reati quali estorsione e usura, ha permesso di richiedere ed ottenere – ai sensi del dettato normativo del “Codice Antimafia” D.Lgs 159/2011 – prima il sequestro e poi la confisca dell’intero patrimonio, anche indirettamente riconducibile al medesimi.
L’odierna operazione costituisce un’ulteriore testimonianza della costante ed efficace opera di aggressione da parte della Guardia di Finanza ai patrimoni illecitamente accumulati da esponenti della criminalità, anche comune, localizzata e ramificata da anni nel territorio modenese.