È l’ultimo tassello della manovra rivolta alle famiglie che il sindaco Virginio Merola ha annunciato negli scorsi mesi e che è stata approvata con il bilancio: un milione di euro, a partire dal 2020, in servizi rivolti ai caregiver, persone che si occupano di propri familiari, spesso non autosufficienti.
Con la firma dell’accordo tra l’assessore al Welfare Giuliano Barigazzi e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di CGIL, CISL e UIL si avvia il progetto elaborato dall’Amministrazione comunale che entrerà a pieno regime, attraverso diversi passaggi, entro l’anno.
Dopo una fase di progettazione e individuazione dei soggetti erogatori dei servizi, in primavera inizierà il servizio telefonico e quello di consulenza dedicato ai caregiver per assicurare ascolto, fornire consigli e offrire un primo orientamento sulle opportunità che il sistema pubblico e privato può a suo vantaggio e a quello dell’assistito. Successivamente verranno attivati gli accompagnamenti con automezzi, anche pubblici, per attività quotidiane come visite mediche, operazioni in banca e in posta, ecc. e infine partirà il supporto all’assistenza e alle manutenzioni domestiche.
Il contesto nazionale nel quale il progetto si inserisce è quello della presenza di 7 milioni di caregiver (dati Istat 2017), di questi 120 mila si trovano in Emilia-Romagna. Le principali caregiver sono donne di età compresa tra 45 e 64 anni e che nel 60% dei casi hanno dovuto abbandonare la loro attività lavorativa (dati Istat 2019).
Questo nuovo progetto del Comune di Bologna, nato da un’attenta lettura dei bisogni e dalla sollecitazione delle organizzazioni sindacali, ha l’obiettivo indiretto di ampliare la platea dei beneficiari dei servizi e di ridurre i tempi d’attesa degli sportelli sociali per l’avvio della presa in carico. Si aggiunge ai diversi interventi della rete dei servizi già attivi a sostegno dei caregiver con l’obiettivo di dare una risposta tempestiva a problematiche che uniscono sia i servizi sociali che quelli socio-sanitari.
Servizi
Servizio telefonico: assicura ascolto al caregiver, fornisce consigli per affrontare situazioni percepite come emergenziali, offre un primo orientamento sulle opportunità attivabili nell’ambito del progetto e del sistema dei servizi sociali e socio-sanitari, se richiesto, accorda un momento per l’effettuazione di una visita domiciliare di consulenza e propedeutica all’attivazione delle ulteriori opportunità.
Gestione pratiche e commissioni: supporto e consulenza teso ad approfondire esigenze specifiche e ad orientare il caregiver sulle opportunità che il sistema pubblico e privato può offrire a suo vantaggio o a vantaggio dell’assistito (pratiche INPS, richiesta dell’invalidità civile o del riconoscimento di L. 104/92; SPID; ISEE; domiciliazione delle utenze; spesa domicilio, ritiro ricette mediche farmaci, prenotazione visite mediche e accertamenti diagnostici).
Accompagnamenti: con automezzo o mezzo pubblico (per visite mediche da realizzarsi anche in sostituzione del caregiver, visite per invalidità civile, uffici postali, banca, attività di socializzazione, visite cimitero, ecc.), da svolgersi anche mediante convenzioni con Associazioni di volontariato.
Assistenza e supporto:
- per “incrocio domanda/offerta”;
- per sollievo in regime di “somministrazione”;
- consulenza a domicilio per aspetti assistenziali con possibilità di supporto specifico anche per situazioni di deterioramento cognitivo e disturbi comportamentali;
- interventi periodici di tipo formativo e di sostegno ai caregiver anche mediante opportunità di socializzazione e sostegno di gruppo ai caregiver nell’ambito del lavoro di comunità dei Quartieri.
Manutenzione domestica: supporto per le piccole manutenzioni e per affrontare le situazioni di emergenza nell’alloggio. Inoltre, nei casi di necessità di adeguamento della struttura abitativa, in presenza di familiari disabili/non autosufficienti, si potrà fare riferimento sia al Centro provinciale per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico (CAAD) che alle informazioni contenute nel vademecum “Liberi dalle Barriere” definito da sindacati dei pensionati SPI- FNP- UILP.