“Non si può rimanere sulla porta di fronte all’anticipata notizia del cambio di Amministratore Unico della società SGP.
Eravamo rimasti ai risultati del bilancio infrannuale al 30 giugno 2019, presentato al socio Comune di Sassuolo nel settembre ed approvato dal Consiglio Comunale.
Sfuggono, al momento, le motivazioni della Giunta sulla continuità gestionale dell’attuale Amministratore di SGP”.
“Non c’è bisogno di ricordare che il nostro gruppo politico ha contestato la costituzione della società SGP che aveva il chiaro obiettivo di saltare i vincoli imposti dalla norma per i Comuni.
Aspettiamo le motivazioni, con il dovuto rispetto delle parti.
Certo ci sono delle cose da chiarire, forse è la volta buona, nell’interesse dei cittadini sassolesi che duramente stanno pagando una finanza creativa al lambrusco.
Forse dovremmo fare un salto all’indietro e leggere la relazione del professionista venuto dal Veneto e liquidato con un certo stile.
Forse si sono dimenticati che il Comune, per legge, esercita il controllo analogo sulla società SGP, quindi con potere assoluto sulle scelte di fondo e su alcune cose si è visto.
Il Comune è impegnato per un apporto di capitale ad SGP per 42.000.000 di euro mediante rate annuali fino al 2030 ed in più un contributo in conto esercizio per 2.200.000 fino al 2022.
Oggi SGP ha debiti per 70.986.019 euro ed ha un mare di ipoteche su immobili dei sassolesi, figuratevi che ha persino ipoteca, per euro 500.000 a favore di BNL, sui ricavi delle reti dell’acqua e gas in gestione ad HERA. Fino a poco tempo fa addirittura persino IREN Mercato aveva ipotecato immobili fino alla concorrenza di euro 2.000.000 per un capitale di 2.928841, più interessi.
Che dire dello strano modo di cedere il ramo di azienda ad una società, rinata, come la “Fenice”….. tale Pro Loco, gratis ed amore Deo……il ramo di azienda era di proprietà di Area ed Aree ed SGP pagò un caro prezzo di avviamento”.
(Mario Cardone)