Maschio, italiano, 35-49 enne, scarsamente istruito, separato o divorziato, operaio, monoreddito e senza familiari. È l’identikit del sovraindebitato modenese che emerge da un’indagine realizzata da Adiconsum Emilia Centrale. Tra Modena e Reggio Emilia l’associazione consumatori della Cisl assiste una cinquantina di persone indebitate fino al collo soprattutto a causa della crisi economica, con conseguente perdita del posto di lavoro, oppure a seguito della separazione dal coniuge o una malattia, propria o di una familiare.
«Un paio di casi modenesi da noi seguiti sono emblematici di come il fenomeno possa colpire chiunque, anche la classica “persona della porta accanto” – racconta Massimo Rancati, operatore Adiconsum Emilia Centrale – Il primo riguarda un 35 enne giocatore d’azzardo on line, intercettato quando la sua esposizione debitoria era prossima ai 30 mila euro. Oggi è “pulito” grazie all’intervento del fondo per la prevenzione del sovraindebitamento e usura che Adiconsum nazionale gestisce dal 1996 per conto del Ministero dell’Economia.
Il secondo caso è quello di un 50 enne che, a seguito della separazione dalla moglie, non ha accettato il mutamento di reddito del nucleo familiare e ha stipulato diversi finanziamenti per mantenere il vecchio stile di vita. Per un certo periodo si è ridotto a dormire in macchina fuori dal posto di lavoro. Ora viene in Adiconsum solo per fare la dichiarazione di esenzione del canone Rai».
L’associazione consumatori della Cisl è impegnata da tempo nel contrasto al sovraindebitamento e alla povertà, mettendo in rete i soggetti (servizi sociali, Caritas, empori solidali) che sostengono le famiglie in condizioni temporanee o durature di sofferenza.
«Noi ci poniamo in atteggiamento di ascolto e, senza giudicare nessuno, cerchiamo di trovare una soluzione a casi sempre molto diversi tra loro e complicati, soprattutto quando sono già stati emessi provvedimenti giudiziari – spiega la responsabile Adiconsum Emilia Centrale Adele Chiara Cangini – In certi casi siamo riusciti a ottenere la cancellazione o riduzione del debito.
La cosa più importante, però, è aiutare la persona in difficoltà a ritrovare fiducia in se stessa, coinvolgendo tutta la famiglia nella soluzione del problema e insegnandole a non compiere il passo più lungo della gamba. Come dicevano saggiamente i nostri nonni “di ciò che non si ha, si può fare a meno”. Per questo – conclude Cangini – recentemente le sedi territoriali Adiconsum hanno lanciato una campagna di educazione all’uso consapevole e responsabile del denaro e del credito».