“Non stupisce che il patrono di Fabbrico fosse una persona speciale, un artista che viveva della propria arte, un attore capace di incantare il pubblico. Forse per questo la nostra comunità vanta da generazioni talenti nelle differenti arti e un’indubbia eccentricità che ovunque ci fa riconoscere come persone “particolari”, come solo i fabbricesi sanno essere”, così l’Assessore Elisabetta Pozzetti definisce l’edizione 2019 della sagra dedicata a San Genesio.
Non è un caso dunque che l’incipit della manifestazione, il 24 agosto, sia nell’antico oratorio di San Genesio, un gioiello architettonico e di culto incastonato nella meravigliosa e florida campagna, là dove un tempo sorgeva il castello dei Da Palude, vassalli di Matilde di Canossa, di cui solo un fossato ora ne restituisce la lontana memoria.
Ricordando i pellegrinaggi in bicicletta che si compivano nel mese mariano, si è pensato di ripercorrere dalla chiesa Santa Maria Assunta, che conserva il reliquiario di san Genesio Martire, l’asse, retaggio della centuriazione romana, che da via Piave arriva all’oratorio di San Genesio. Là, oltre all’antica statua del santo – conservata fino al terremoto del 2012 nella nicchia sopra l’altare – e alla campanella, che avranno la rituale santa benedizione, ci saranno giovani ciceroni capaci di stupire con le loro narrazioni, i fotografi di Scattomatto a dare preziosi consigli per fare istantanee d’autore, che potranno candidarsi al concorso internazionale Wiki loves monuments. Dopo una gustosa merenda conviviale, di nuovo in sella si passerà davanti alla corte Cracco dove i pilastri d’ingresso recano ancora i dipinti, recentemente restaurati, della pittrice naïf Elena Guastalla, dall’edicola votiva di santa Liberata, che custodisce l’opera dell’artista Leda Fantini, si arriverà alla Corte Rubinia, aperta in esclusiva. E via pedalando, dalle scuole, gioiello Liberty, di via de Amicis fino alla chiesa parrocchiale.
La sera, tornerà la famosa e attesa cena di Caplàs, che animerà il centro storico con succulenti piatti della tradizione. (E’ consigliata la prenotazione). La Confraternita dell’Aceto Balsamico Tradizionale A.P.S. premierà il miglior aceto fabbricese, mentre la Compagnia del Nocino illustrerà le virtù delle noci e della sapienza nel lavorarle.
Ai più piccoli, e non solo, saranno dedicati i giochi di una volta nel piazzale Vittorio Veneto, davanti al monumento ai Caduti, e ci saranno animali della fattoria nelle basse del castello Guidotti. Nell’arena cortiliva antistante l’ingresso del Teatro Pedrazzoli sarà proiettato il documentario fabbricese “Come eravamo”, con materiali originali d’epoca, capaci di raccontare l’ultimo cinquantennio di storia e costumi locali.
Lo straordinario concerto “Trait d’unon” delizierà il pubblico conciliando generazioni e gusti differenti: gli strepitosi Alex Mari e Francesco Preti insieme alla carica vitale di Lando Vezzali. Ultima chicca della serata: la mostra di caricature realizzate da Guido Menegatti, vecchio proprietario del bar Becco Rosso, che amava trattenere su carta lineamenti, vizi e virtù degli avventori, accompagnati da strampalati, divertentissimi scutmai, ovvero soprannomi, che ormai non si usa più dare. Per l’occasione il videomaker Mirko Ronchelli realizzerà un video dedicato alla sagra.
La notte finisce ma la sagra continua con la festa del santo e la Santa Messa la domenica mattina e la cena all’oratorio con tanto di musica “Jazz vs Classic” con Gabriele Fabbri, Francesco Masetti, Alessandro Vezzani e Alessia La Fratta.
E allora, che sagra sia!
Il ricavato sarà utilizzato per attività di promozione e valorizzazione del sito di san Genesio.
Per info e prenotazioni cena: http://www.comune.fabbrico.re.it – FB Comune-di-Fabbrico
Instagram comunedifabbrico