“Come assessore della Giunta Menani, come consulente aziendale e cittadino voglio esprimere il mio parere sui fatti che nella giornata di ieri hanno portato Sassuolo alla ribalta nazionale. Ieri è andata in scena una ennesima esplicita manifestazione di come una cultura e una mentalità ideologica sia capace di strumentalizzare e ribaltare la realtà. Facile avendo a disposizione i media di ogni ordine e grado. La potenza della comunicazione amplificata dai social e resa rapidissima dai quotidiani on line ha semplicemente fatto un gesto di mistificazione della realtà. Prendendo una parte di un discorso più ampio sottolineando un aspetto marginale dandole un significato diverso – completamente opposto – alla intenzione reale del Sindaco. Quella di proporre e trovare soluzioni. Punto nulla di più, nulla di meno. Dicendo cose di buon senso, ovvero che forse qualche d’uno dei lavoratori avrebbe potuto valutare magari anche proposte rivolte all’estero. Non certo tutti ovviamente”. L’assessore Corrado Ruini (deleghe al Bilancio e alla Pubblica Istruzione) interviene in merito alla vicenda del fallimento della Martinelli Ettore.
“Chi è nato e vive a Sassuolo ha di certo un parente o un amico che ha lavorato in giro per il mondo. Il nostro settore esporta il 75% di ciò che produce. Ma l’occasione di fare polemica era troppo ghiotta.
Facile poi come sparare sulla croce rossa se il Sindaco è della Lega, con diverse aggravanti a suo carico: essere amico personale di Salvini da vent’anni, ma soprattutto essere una persona amata e stimata a Sassuolo, come si diceva una volta un galantuomo.
Se ci mettiamo che ha vinto al primo turno Sassuolo e che i primi due mesi di lavoro stanno vedendo un crescente coinvolgimento delle persone e un indice di gradimento positivo, appare chiaro che ogni piccolo appiglio per fare notizia va preso al volo. Un simpatico giornalista locale si è anche sbizzarrito nel definire il nostro Sindaco il “gigante buono”.
Le persone di Sassuolo che conoscono Menani sanno bene che se può fare qualcosa di positivo per aiutare persone e risolvere situazioni dove il suo intervento possa portare benefico, lo fa senza risparmiarsi, senza calcoli, da vero uomo del fare.
In questo caso ha cercato subito di contattare imprenditori del settore per ricollocare i lavoratori. Ne parlò con me personalmente nel suo ufficio ai primi di giugno, chiedendo anche a me di fare lo stesso. Cosa che abbiamo fatto e che continueremo a fare”.
“Come consulente aziendale con oltre vent’anni di esperienza – prosegue Ruini – mi sembra opportuno fare alcune considerazioni, senza entrare nel merito aziendale della vicenda che non conosco e quindi non posso esprimere alcuna valutazione. Considerazioni di carattere politico orientate a cercare soluzioni e non colpevoli o mostri da sbattere in prima pagina. Le dinamiche delle aziende che arrivano purtroppo al fallimento sono sempre complesse e frutto di un mix di fattori dove le responsabilità sono – sempre e mio modesto parere – da ricercare in tanti possibili punti deboli dell’organismo aziendale. A volte non sono solo cause interne, possono essere anche il mercato o la perdita/fallimento di clienti strategici.
Ma il monito più chiaro che vorrei lanciare a sindacato, media e a tutte le voci che in queste ore hanno attaccato in diversi modi Gianfrancesco è che se davvero vogliamo costruire lavoro prosperità e benessere per le nostre famiglie e le nostre imprese dobbiamo uscire dalla vecchia mentalità sindacalizzata antagonistica di contrapposizione e lotta di classe.
In questa visone il datore di lavoro è sempre visto come un avversario e un nemico da combattere e i lavoratori come povere vittime innocenti da difendere sempre e solo con diritti. Dico questo perché purtroppo questa visone è ancora forte e questo ingiusto attacco a Gianfrancesco ne è una riprova.
Il futuro a mio parere si costruisce insieme, capendo che ciò che serve oggi è una cultura della responsabilità dei doveri che devono essere equilibrati ai legittimi diritti. La prosperità e il futuro dell’impresa sono il frutto di come il lavoratore vive e “sente” l’azienda, se responsabilmente da il proprio contributo in modo collaborativo.
Accettando che nel novero delle possibilità purtroppo possa esserci anche quello che l’azienda si trovi ad attraversare una crisi ed a volte arrivare anche alla chiusura. L’azienda come ogni entità vivente ha un suo ciclo di vita. Nessuna è eterna.
Se con onestà, lealtà e trasparenza, si cercano possibili soluzioni condivise, il nostro territorio avrà un futuro positivo, se si resta arroccati su vecchie posizioni ideologiche si alimenta vittimismo sterile, fine a se stesso che non porta a nulla”.
“Pieno sostegno umano e politico a Gian Francesco cui assicuro tutto il mio aiuto e il mio impegno – conclude Corrado Ruini – nella certezza che la nostra squadra di governo locale ha a cuore il futuro di tutti i lavoratori e di tutte le imprese, di ogni dimensione, di commercianti, artigiani e il mondo delle partite iva”.