Migliora il prestigio internazionale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che nella XVI edizione del QS World University Rankings, la classifica universitaria globale pubblicata da QS Quacquarelli Symonds, tra gli Atenei italiani fa il più significativo balzo in classifica scalando ben 109 posizioni, che gli consentono di passare dalla fascia 801-1000 a quella 751-800.
Il QS World University Rankings quest’anno ha valutato i risultati di 34 università italiane, cinque in più rispetto alla precedente graduatoria. Sono 14 gli atenei che migliorano rispetto allo scorso anno (come Unimore), 5 peggiorano e 10 vedono il loro risultato invariato.
Col punteggio raggiunto Unimore è 22° in Italia, ma per quanto riguarda il risultato regionale, si colloca dietro solo a Bologna, la più performante col 177° posto al mondo, mentre Parma e Ferrara compaiono entrambe nella fascia 801-1000.
“La giornata per il nostro Ateneo – ha detto il Magnifico Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano si è aperta con una bella notizia che ci ripaga degli sforzi fatti in questi anni per adeguarci agli standard internazionali. Soffriamo ancora per quanto riguarda alcuni parametri presi a riferimento da queste classifiche anglosassoni, ma siamo ampiamente ripagati dalla considerazione e dal valore espressi dalla nostra ricerca”.
Particolarmente eclatante la performance Unimore per quanto riguarda la graduatoria relativa a “Citations per Faculty”, l’indicatore che misura l’impatto delle pubblicazioni scientifiche prodotte in proporzione al numero di docenti e ricercatori, che vede l’Ateneo emiliano 14° assoluto in Italia con uno score di 46.1, punteggio che gli vale – per questo particolare indicatore – il 266° posto al mondo.
L’indicatore “Citations per Faculty” ha un impatto del 20% sul risultato generale degli atenei valutati. Gli altri indicatori utilizzati da QS sono reputazione accademica (40%, misurata tramite un sondaggio sottoposto a 94.000 esponenti del mondo accademico in tutto il mondo), reputazione nel mercato del lavoro (10%, tramite un sondaggio sottoposto a 45.000 rappresentanti di aziende di caratura internazionale), rapporto docenti/studenti (20%) e percentuale di studenti stranieri (5%) e docenti stranieri (5%).
“I risultati raggiunti dal nostro Ateneo – spiega il Pro Rettore prof. Sergio Ferrari, Delegato ai Rapporti internazionali – sono premio del lavoro fatto in questi anni per rafforzare l’intensità degli scambi e delle collaborazioni scientifiche con prestigiosi e qualificati atenei stranieri. Abbiamo aumentato i corsi di laurea in inglese, accresciuto il numero dei visiting professor e introdotto sostegni per la mobilità dei nostri giovani ricercatori. Tuttavia, la scelta ed il peso degli indicatori presi a riferimento in queste classifiche internazionali, che vedono sempre prevalere quelle anglosassoni e cinesi, non offre una fotografia reale e ponderata delle eccellenze in capo ad ogni singolo ateneo e questo è un limite anche per lo studente che deve scegliere o vuole scegliere una università italiana, o Unimore”.