La battaglia di Ca’ Marastoni, che scoppiò il primo aprile 1945, giorno di Pasqua, sarà commemorata domenica 7 aprile, con ritrovo, alle 10, nel borgo toanese.
“Si tratta di uno degli eventi più significativi della lotta di liberazione in montagna, una tappa emblematica verso quel processo di libertà, pace e democrazia – sottolinea Elio Ivo Sassi, presidente provinciale dell’Associazione liberi partigiani italiani – partigiani cristiani – che i nostri padri, i nostri nonni e bisnonni, hanno così fortemente voluto. Una condizione che noi tutti abbiamo il dovere di preservare, consolidare e trasmettere con ogni forza alle nuove generazioni”.
La celebrazione, è indetta, in occasione del settantaquattresimo anniversario del tragico evento, in cui persero la vita sette partigiani, dal Comune di Toano in collaborazione con Alpi-Apc, cui sono riservati l’organizzazione e il cerimoniale, Anpi e Istoreco.
“Si formerà un corteo – spiega Sassi – e si raggiungerà il sacrario delle Fiamme verdi, in cui, dopo l’alzabandiera, monsignor Giovanni Costi e don Alpino Gigli concelebreranno la messa. Seguiranno la deposizione di una corona di alloro, la benedizione del monumento ai caduti, i saluti del sindaco Vincenzo Volpi e l’orazione del sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, Giammaria Manghi”.
La cerimonia si concluderà con l’intervento dello stesso presidente Sassi e la rievocazione dello scontro armato, in cui perirono anche dodici soldati tedeschi, da parte degli studenti della scuola secondaria di primo grado di Toano.
“Nella notte tra il sabato santo e la Pasqua – racconta Elio Ivo Sassi – le truppe nemiche oltrepassarono il fiume Secchia e s’infiltrarono nel territorio toanese. Sopra Cerrè Marabino intercettarono e fucilarono la staffetta ‘Nadia’, Valentina Guidetti, della ventiseiesima brigata Garibaldi, decorata con la medaglia d’argento alla memoria. Poi, cogliendo di sorpresa alcuni partigiani che presidiavano il crinale di Monte della Castagna, a Ca’ Marastoni, lo conquistarono. Però, dopo aspri combattimenti, gli uomini delle Fiamme verdi, coadiuvati dal battaglione alleato, composto da inglesi e russi, e da altri partigiani, pur subendo dolorose perdite, ebbero ragione del nemico costringendolo, verso sera, a ritirarsi, dopo avergli inflitto ingenti danni”.
Conclude Sassi: “Tra le fila partigiane i sei morti risultarono tutti appartenenti alla brigata cattolica ‘Italo’. Si tratta del capitano William Manfredi, ‘Elio’, medaglia d’argento al valore militare, del comandante di distaccamento Vito Caluzzi, ‘Taylor’ (medaglia di bronzo) e di Ariante Mareggini, ‘Tarzan’, Meuccio Casotti, ‘Agostino’ (medaglia di bronzo), Ennio Filippi, ‘Lampo’ (medaglia di bronzo) e Valentino Lanzi, ‘Leopoldo’. Ecco perché il sacrario di Ca’ Marastoni rappresenta per l’Alpi-Apc reggiana il monumento simbolo della lotta per la libertà, in cui si ricorda ogni anno il valore e il sacrificio dei nostri combattenti”.
La manifestazione sarà accompagnata dalle note del corpo bandistico di Cavola.