Al posto degli uffici e della sala mostre delle ceramiche Ragno in via Virgilio 30 a Modena, un fabbricato oggi in disuso, verrà realizzata una struttura di vendita non alimentare, di abbigliamento, di 2.485 metri quadri, a marchio Globo, come nella vicina ex De Tomaso. L’intervento di riqualificazione sarà di sostituzione edilizia con una riduzione della superficie costruita da 6.522 metri quadri a 3.349. L’iniziativa prevede un incremento occupazionale con l’assunzione di 30 persone.
Il permesso di costruire in deroga è stato approvato dal Consiglio comunale giovedì 4 ottobre con il voto di Pd, Sum e CambiaModena; voto contrario per il Movimento 5 Stelle, astensione per Forza Italia, Energie per l’Italia, Lega Nord e Modena Volta Pagina.
Il percorso per la deroga, illustrato dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, si è svolto con la procedura semplificata prevista dal documento d’indirizzo “Sblocca Modena – Riqualificazione e riuso per l’occupazione” nel rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di sicurezza. È previsto da parte dell’azienda il versamento di un contributo straordinario di quasi 178 mila euro. La cifra si aggiungerà ai costi di costruzione e agli oneri di urbanizzazione che complessivamente ammontano a circa 400 mila euro, oltre alle opere di urbanizzazione e alle attrezzature che realizzeranno direttamente i privati, per poi trasferirle al Comune, per un valore di circa 140 mila euro.
L’intervento di riqualificazione prevede la realizzazione di attività con utilizzo energetico limitato e l’utilizzo di fonti rinnovabili. La copertura dell’edificio verrà utilizzata anche per un parcheggio di 78 posti auto (la rampa sarà sul lato nord dell’edificio), mentre il parcheggio esistente verrà riorganizzato e riqualificato con gli spazi da adibire a posti auto che avranno una superficie permeabile per il 50 per cento. Previste anche le colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. Verrà costruito anche un nuovo percorso ciclo-pedonale su viale Virgilio.
Per Marco Chincarini di Modena Volta Pagina “il progetto di Cittanova 2000 è stato profondamente rivisitato assumendo una forte vocazione commerciale” e precisando di “non avere particolari motivi per votare contro”, ha suggerito “una riflessione su cosa accadrà la sera in quella la zona e, per il futuro, su come sostenere queste zone periferiche di Modena”, ma anche su cosa accadrà “se il privato, che ha avviato due interventi analoghi molto vicini, per qualche motivo non riuscisse a portarli a termine”
Per il Movimento 5 stelle Luca Fantoni ha confermato la contrarietà del gruppo all’utilizzo dello strumento del permesso in deroga per insediare attività commerciali, in base a motivi già espressi in Consiglio in occasione di una delibera simile riguardante la realizzazione di un’altra analoga attività commerciale nelle vicinanze e anche ha sottolineato come la struttura che si progetta di abbattere avesse tra l’altro già subito importanti interventi di ripristino.
Adolfo Morandi di Forza Italia, annunciando che non avrebbe votato contro l’intervento di un privato, ha sottolineato che nel caso specifico “non si tratta del recupero di un edificio in degrado ma che semplicemente non risponde più alle esigenze” e si è detto “fortemente critico, come già in occasione di altra analoga delibera, perché in tutta l’area vediamo solo l’insediamento di attività commerciali che avranno implicazioni negative su tutta la città e soprattutto su quelle già esistenti”.