La Regione Emilia-Romagna continua ad investire nell’Alta formazione, e questa volta lo fa con 30 borse triennali di dottorato per valorizzare le connessioni tra formazione, ricerca e trasferimento tecnologico in settori innovativi e ad alto valore aggiunto e per costruire e trasferire nuove competenze necessarie al sistema economico regionale. Ogni borsa triennale prevede un finanziamento di quasi 87mila euro, per un totale complessivo di oltre 2 milioni 600 mila.
La Giunta regionale ha approvato in questi giorni la graduatoria del bando deliberato lo scorso gennaio per progetti di formazione alla ricerca a cui destinare borse triennali di dottorato negli atenei emiliano-romagnoli,finanziate appunto dalla Regione: 14 all’Università di Bologna, 5 all’Università di Modena e Reggio Emilia, 5 all’Università di Parma, 5 all’Università di Ferrara e 1 alla Cattolica di Piacenza.
I progetti permetteranno a 30 giovani laureati di realizzare un proprio percorso triennale di ricerca a forte valenza internazionale in settori strategici e innovativi per l’economia e la società regionale. Questo obiettivo, già condiviso nel Patto per il lavoro come linea di azione per rilanciare sviluppo e buona occupazione, è stato ulteriormente sviluppato nell’ambito del focus Giovani più. La Regione si è infatti impegnata ad investire su nuove opportunità per consentire ai giovani laureati l’acquisizione di alte competenze in stretta connessione con le istituzioni e i contesti produttivi, coniugando le esigenze delle imprese e le aspettative e progettualità dei giovani.
Due gli ambiti di ricerca su cui le Università regionali sono state chiamate a presentare progetti di dottorati innovativi e internazionali
Il primo è “Risorse umane per un’economia digitale: big data e intelligenza artificiale”. Competenze che aprono nuove opportunità di crescita e progresso scientifico e permettono di cogliere il potenziale di innovazione dell’economia digitale in diversi ambiti tra cui itc, life science, agri-food, materiali, bioindustria, automazione, ambiente, energia, climate change, smart cities, safety & security. Dodici sono i dottorati di ricerca triennali approvati in questi ambiti su cui la Regione sta investendo a 360 gradi, dal Tecnopolo di Bologna destinato a diventare il cuore dei sistemi di supercalcolo di tutta Europa, alle iniziative realizzate per attrarre sul territorio regionale nuovi investimenti; fino ai percorsi di formazione sui big data rivolti ai neolaureati di qualsiasi indirizzo, finanziati per fornire ai giovani competenze chiave da spendere nella ricerca di un’occupazione e, allo stesso tempo, per introdurre nelle imprese competenze altamente innovative che generino nuove opportunità di competitività su scala globale.
Per il secondo ambito, “Risorse umane per la specializzazione intelligente” sono stati approvati 18 dottorati triennali. I progetti permettono di formare alte competenze per la ricerca e l’innovazione finalizzate a concorrere agli obiettivi della Strategia di Specializzazione intelligente della Regione Emilia-Romagna che individua 4 priorità strategiche (Accrescere la competitività delle imprese dell’Emilia-Romagna, Sostenere le aree di specializzazione emergenti, Orientare il cambiamento, Sviluppare servizi di eccellenza) e 5 aree di specializzazione tra pilastri dell’economia regionale e ambiti emergenti ad alto potenziale di espansione: Agroalimentare, Edilizia e Costruzioni, Meccatronica e motoristica, Industrie della Salute e del benessere, Industrie Culturali e Creative. I progetti approvati, in particolare, focalizzano la propria azione sulle filiere più rilevanti, coerenti con gli ambiti di attività dei Clust-ER.
L’alta formazione in Emilia-Romagna
L’Emilia-Romagna deve diventare un hub europeo della ricerca e la punta avanzata di una nuova manifattura, connessa a nuovi servizi, capace di coniugare sostenibilità ambientale e produzione di conoscenza e di contaminare competenze culturali e creative con competenze tecnologiche, per trasformare contenuti in prodotti ad alto valore aggiunto.
È quanto chiedono tutte le componenti della società regionale che hanno sottoscritto con la Regione il Patto per il Lavoro. E questo è l’obiettivo delle proposte inserite nell’ambito Alta formazione e ricerca, che sono parte del sistema educativo e formativo della Regione.
Attraverso le risorse del Fondo sociale europeo, da inizio legislatura sono stati approvati e finanziati 130 dottorati di ricerca, 15 master universitari di I e II livello e corsi di perfezionamento, 141 assegni di ricerca post laurea di II livello e/o post dottorato. Ulteriori 40 assegni annuali di ricerca, finalizzati a generare nuove competenze negli stessi ambiti dei dottorati approvati in questi giorni dalla Giunta, sono attualmente in fase di valutazione.