Bologna si ferma, come ogni anno, per ricordare le 85 vittime della Strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980 e per tornare a chiedere di fare piena luce sulla più grande strage di civili avvenuta in Italia nel dopoguerra.
“C’è un obbligo morale prima ancora che politico che ci guida: giungere ad una verità certa, libera da zone grigie e sospetti. Questo è l’unico vero modo di onorare le vittime e realizzare le legittime e sacrosante richieste dei loro familiari”. Sono le parole pronunciate da Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia in rappresentanza del governo, nell’incontro coi familiari delle vittime. “C’è uno Stato che per 38 anni è rimasto in silenzio, negligente e non ha voluto fare luce su verità inconfessabili su cui bisogna accendere un faro”.
“Per me è incredibile – ha aggiunto Bonafede – che, dopo che lo Stato si è dimostrato negligente per 38 anni, i familiari dimostrino ancora una volta una lezione di civiltà che la politica non ha mai dato e dimostrano di credere nello Stato. Mi onora e sento la responsabilità di essere qui parlare con voi”.