La solidarietà e l’abbraccio della città di Modena alle famiglie delle vittime e a tutti i cittadini americani in occasione del 16esimo anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle di New York, “devono essere anche uno stimolo per ragionare su come ritrovare pace e stabilità”.
Lo ha sottolineato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli durante la cerimonia che si è svolta lunedì 11 settembre in piazza Manzoni, dinnanzi al monumento donato alla città dal Lions Club Modena Estense. Presenti anche il console generale degli Stati Uniti Benjamin V. Wohlauer e il prefetto di Modena Patrizia Paba, oltre ai Gonfaloni della Polizia municipale e dei Lions Club della città e della Provincia.
Il sindaco sottolineato come “colpendo le due torri, gli attentatori hanno voluto colpire la libertà e la democrazia” e, ricordando il susseguirsi di guerre e attentati terroristici avvenuti dopo l’11 settembre 2001, anche sul suolo europeo, ha rimarcato che proprio “sul piano della cornice di pace e sicurezza si sente il bisogno di unità, a partire da quella europea”.
“Tanti terroristi sono stati sgominati e l’Isis ha perso terreno – ha osservato Muzzarelli – ma non siamo più sicuri. L’Occidente evidentemente non ha saputo dare le corrette risposte, né quelle politiche né quelle militari. Ed oggi è tornata la minaccia nucleare, con il dittatore nordcoreano che sta continuando ad alzare la tensione.
Le grandi sfide poste di fronte a noi – ha quindi continuato il sindaco – possono essere superate soltanto attraverso un’azione comune, che consenta al nostro Continente di far sentire la propria voce a livello universale. Il mondo è troppo grande e troppo complesso per ogni Paese da solo, tanto più per l’Italia che ha una posizione centrale nello scacchiere mediterraneo ma è un piccolo attore singolarmente considerato. In quest’ottica, come ha detto il Presidente Mattarella, la dimensione europea assume sempre più i caratteri di una ‘comunità di destino’ in cui è l’interdipendenza il primo parametro con il quale occorre confrontarsi.
Non è isolandoci che ci salveremmo dal problema dell’accoglienza di migranti e profughi, né dal pericolo di attentati. È sempre più importante un’Europa unita, sia politicamente che a livello di intelligence. L’Europa deve sapersi integrare anche in questo, e affrontare in modo unitario il problema terrorismo, quello dei migranti, e molto altro, a partire dalla condivisione dei valori”.