Il papà, spacciandosi per Maresciallo dei carabinieri, si è presentato presso l’abitazione di una coppia di anziani per derubarli mentre il figlio a bordo di un’autovettura con targa clonata l’attendeva all’esterno. I pretestuosi controlli del falso maresciallo, che aveva indotto i due anziani a riporre i loro aver in freezer per poi essere presi dal malvivente, non sono bastati per riuscire a portare a compimento il furto in quanto l’arrivo improvviso del figlio dei due anziani ha indotto il truffatore a uscire di casa e fuggire a bordo di una Golf con targa clonata condotta dal complice, risultato essere il figlio del falso maresciallo. I due malviventi grazie ad una prolungata e complessa attività d’indagine, finalizzata al contrasto delle truffe e dei furti ai danni delle fasce sociali più deboli, condotta dai carabinieri della stazione di Guastalla sono stati identificati e denunciati. Si tratta di un 60enne e del figlio 38enne, entrambi di Cuneo, che i carabinieri della stazione di Guastalla hanno denunciato alla Procura reggiana con l’accusa di concorso in tentato furto aggravato e uso di atto falso (nello specifico di una targa clonata applicata all’auto in uso ai 2 malfattori). I due sono accusati del tentativo di furto compiuto il 30 maggio scorso ai danni di una coppia di anziani abitante a Guastalla. Secondo la ricostruzione investigativa dei carabinieri di Guastalla, il 30 maggio detto intorno alle 14,00 uno sconosciuto si presentava presso l’abitazione dei due anziani accedendo all’interno dopo essersi spacciato quale maresciallo dei carabinieri. Riferendo dovendo verificare eventuale presenza di uranio nell’acqua faceva riporre contanti e preziosi in freezer da dove aveva poi intenzione di prenderli una volta distratti i due anziani. L’arrivo inaspettato del figlio della coppia, tuttavia lo faceva desistere per cui s dava alla fuga balzando a bordo di una Golf parcheggiata all’esterno la cui targa rilevata dal figlio della coppia è poi risultata clonata. Dalla descrizione dei due autori i carabinieri della stazione di Guastalla catalizzavano le attenzioni investigative su un 60enne e su suo figlio, entrambi con precedenti specifici, nei confronti dei quali acquisivano incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di tentato furto aggravato in abitazione e uso di atto falso (nello specifico di una targa clonata applicata alla loro auto) perle cui ipotesi padre e figlio venivano quindi denunciati alla Procura reggiana.