Licenziato oggi con il sì di Partito democratico, Misto-Mdp, Sinistra italiana e l’astensione di Lega nord e Movimento 5 stelle il progetto di legge sulla fusione dell’Arcispedale Santa Maria Nuova con l’Ausl di Reggio Emilia.
La relatrice del progetto, Roberta Mori (Pd), ha illustrato in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, alcuni emendamenti che arricchiranno il testo prima di presentarlo giovedì prossimo alla conferenza socio-sanitaria. “Siamo partiti dal territorio e fino alla fine continueremo a coinvolgerlo”, spiega Mori. Il tema del coinvolgimento è “elemento di qualità e sostanza del progetto di legge”, specifica la consigliera che ricorda gli incontri promossi in modo capillare con i dipartimenti territoriali per la fusione – “scelta non obbligata, ma necessaria e opportuna” per garantire maggiore integrazione. Tra gli emendamenti, l’integrazione dell’endometriosi all’elenco dei registri di rilevante interesse regionale presenti nel testo legislativo. “Si tratta di una patologia che colpisce donne e ragazze, riconosciuta solo recentemente ed inserita nei Lea (livelli essenziali di assistenza)”, specifica Mori, “per questo è importante monitorarla in tutte le sue forme. Rappresenta un ulteriore elemento di qualità nella prevenzione della salute”. Nel progetto di legge una parte importante riguarda le norme sulla trasparenza e anticorruzione che, con gli emendamenti, vengono ulteriormente rafforzate. Obbligo di pubblicazione di tutti i curricula e compensi degli incarichi dirigenziali, ma anche nullaosta del direttore generale alle sperimentazioni cliniche. L’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, aggiunge: “I medici dovranno fornire una dichiarazione annuale sui loro benefici, economici e non, pena l’avvio di una procedura disciplinare in caso di mancata comunicazione. Tutte le sperimentazioni dovranno essere autorizzate. Vogliamo dare un ulteriore segnale di serietà”. Gabriele Delmonte (Ln), pur non contrastando la fusione tra l’Arcispedale e l’Ausl, chiede di “non trascurare” le realtà sanitarie più piccole “che non sono il Santa Maria Nuova”, e invita ad abbreviare i tempi di monitoraggio del progetto – per una più pronta valutazione. Giuseppe Paruolo (Pd) saluta in modo positivo la fusione, ma sprona ad avere il coraggio di adottare anche altre economie di scala.