Ghirlandina-Modena“Non siamo più nel 1973: pensare agli orari per le consegne nel commercio dalle 5 di mattina alle 10.30 è fuori dalla storia. Chiediamo al Comune di ripensarlo, venendo incontro alle esigenze sia di commercianti ed esercenti che di chi le consegne deve farle e, oggi, è costretto a correre o a ‘gettare’ letteralmente la merce davanti ai negozi per uscire entro l’orario prefissato”.

La Zona di Modena di Lapam Confartigianato interviene sulle fasce orarie per le consegne nel centro storico cittadino, che per il mattino prevedono l’accesso dalle 5 e l’uscita dal centro entro le 10.30. Quando, però, molti negozi hanno aperto da poco, mentre fino a poco tempo fa bastava entrare entro le 10.30.

“Questo orario può essere funzionale a bar e alimentari, ma la maggior parte dei negozi apre verso le 10, qualche ristoratore anche più tardi. È facile comprendere che i corrieri non possono fare tutte le consegne fra la dieci e le dieci a mezza. Pensiamo sia poi necessaria una moratoria di almeno sei mesi all’entrata in vigore delle multe per chi esce in ritardo: se la moratoria verrà concessa si potranno utilizzare questi mesi per verificare nuove fasce orarie, più confacenti alle reale esigenze del mondo del commercio. A nostro avviso – prosegue Lapam – le esigenze da tutelare maggiormente sono quelle di chi lavora, pensando sia agli esercenti che agli autotrasportatori”.

L’associazione, che ha discusso di questi temi in un recente consiglio di Zona, entra nel dettaglio: “Non è possibile pensare che un negozio a conduzione familiare, che già deve affrontare il sacrificio di stare aperto sette giorni su sette, chiudendo il negozio sempre più tardi per andare incontro alle esigenze dei consumatori, debba avere anche avere il pensiero di alzarsi alle cinque del mattino per andare a ritirare la merce! Così come non è possibile che il trasportatore debba avere il terrore di prendere una sanzione pesante se sbaglia di qualche minuto l’uscita dal centro, per un contrattempo non previsto. Siamo o non siamo una Repubblica fondata sul lavoro, come dice l’articolo 1 della Costituzione? E allora anche le fasce orarie, vanno calibrate veramente sulle esigenze di chi lavora”.

Per chiudere l’associazione imprenditoriale fa alcune proposte, in vista di un incontro col Comune: “Ci permettiamo di mettere in discussione la pedonalizzazione del tratto della via Emilia prospiciente la Ghirlandina, l’ipotesi è affascinante, ma costringere i furgoni che consegnano la merce a fare inversione a U in via Emilia e poi a fare un lungo giro per non attraversare quei pochi metri. Ci pare francamente controproducente. Anzi come idea, da studiare, potrebbe esserci quella di fare un senso unico da Sant’Agostino a Largo Garibaldi proprio per chi deve consegnare merce”.