È stato sottoscritto a Roma, il 14 settembre 2016, un protocollo d’intesa tra Fai, Flai e Uila nazionali e i rappresentanti di Assocarni. Assocarni è una delle 17 associazioni di Confindustria raggruppate in Federalimentare che, insieme ad Assica, rappresenta il settore della macellazione, lavorazione e trasformazione carni suine e bovine.
Con il protocollo sottoscritto si concorda che la qualità delle produzioni si consegue con la ricerca, l’innovazione, ma anche con il rispetto dei diritti dei lavoratori e ci si impegna a favorire e sostenere pratiche socialmente responsabili. Si conviene anche di attivare iniziative congiunte per contrastare i fenomeni di appalti non genuini, ampiamente presenti nel settore della macellazione, lavorazione e trasformazione delle carni. Fra le iniziative da intraprendere anche il coinvolgimento delle istituzioni territoriali e centrali.
Gli elementi politicamente importanti del protocollo, da applicare tramite appositi e futuri confronti negoziali nelle aziende associate, sono: la corretta applicazione dei contratti nazionali di lavoro dell’industria alimentare a tutti i lavoratori impegnati nei processi produttivi di trasformazione alimentare e l’individuazione di opportune soluzioni per portare, o riportare, all’interno delle aziende le attività precedentemente appaltate.
Il protocollo sottoscritto è un atto politico molto importante in un settore – quello della macellazione e lavorazione delle carni suine e bovine – che risente di una pesante concorrenza sleale, praticata da imprese che abbassano il costo del lavoro, attraverso appalti di dubbia genuinità, spesso affidati a false cooperative.
In Emilia Romagna stimiamo esserci oltre 3.000 lavoratori organizzati in questi appalti, di cui più di 1.200 solo a Modena, spesso in condizioni di pesante sfruttamento, in una forma che non abbiamo esitato a definire di “nuovo caporalato” o di “schiavismo”, come nel caso della vertenza Castelfrigo di Modena.
Ora, alle aziende aderenti ad Assocarni nel territorio regionale verranno richiesti i confronti previsti dal protocollo, per verificare la genuinità degli appalti e per verificare la corretta applicazione del contratto nazionale di lavoro dell’industria alimentare a tutti i lavoratori che operano nel processo produttivo. Confronti negoziali che possono anche essere finalizzati a far rientrare le attività precedentemente appaltate.
La vera sfida, tutta politica, per il nostro territorio regionale è quella di promuovere i confronti territoriali, previsti dal protocollo, con le istituzioni e le associazioni d’impresa, compresa Confindustria; cercando di coinvolgere le aziende non solo aderenti ad Assocarni, ma anche quelle iscritte ad Assica (Associazione, quest’ultima, che rappresenta la maggioranza delle imprese del settore).
Sfida che non è ancora partita sul territorio modenese, dopo la dura vertenza della Castelfrigo e di tante altre imprese del settore. Sfida che vogliamo attivare per salvaguardare uno dei settori più strategici della nostra economia regionale.
(Umberto Franciosi, Segretario Generale Flai Cgil Emilia Romagna)