sahrawiSabato scorso, nella Sala del Tricolore della sede municipale, sono stati ricevuti i 35 bambini e gli accompagnatori provenienti dai campi profughi sahrawi nel pieno del deserto algerino, ospitati da diverse famiglie della provincia di Reggio Emilia grazie all’associazione “Jaima Sahrawi”. L’iniziativa rientra nel programma promosso dall’Amministrazione comunale nell’ambito del Nelson Mandela International day 2016.
I ‘Piccoli Ambasciatori di pace’ sono stati accolti dall’assessore alla Città internazionale del Comune di Reggio Emilia Serena Foracchia insieme alla presidente dell’associazione Jaima Sahrawi Caterina Lusuardi, alla consigliera della regine Emilia-Romagna Silvia Prodi, alla senatrice Maria Mussini e ai rappresentanti dei comuni che accolgono i piccoli ambasciatori di pace.
“L’amicizia con il popolo Sahrawi – ha detto l’assessore Serena Foracchia – si inserisce nel percorso di promozione dei diritti umani avviato dall’Amministrazione comunale con le associazioni del territorio per sostenere le popolazioni che pacificamente costruiscono dal basso un consenso pubblico per l’autodeterminazione e il rispetto dei diritti del proprio popolo. Quest’anno abbiamo voluto accogliere i Piccoli Ambasciatori di pace ricordando l’impegno di Roberta Silocchi, volontaria dell’associazione Jaima Sahrawi prematuramente scomparsa pochi giorni fa, per la causa Sahrawi e per il suo impegno a favore della nostra comunità e di popolazioni lontane”.
L’arrivo dei ‘Piccoli ambasciatori di pace si inserisce nel progetto “Jaime Tenda” promosso da Jaima Sahrawi di Reggio Emilia e giunto quest’anno alla sua XVII edizione. I bambini sono stati ospitati, in queste prime tre settimane di luglio, da alcune famiglie reggiane nei comuni di Reggio Emilia, Albinea, Bibbiano, Scandiano, Bagnolo, Rubiera, Guastalla, Gualtieri, Reggiolo e Novellara. Il percorso proseguirà poi in gruppo all’interno di diverse strutture dislocate in tre differenti regioni grazie alla solidarietà di parrocchie, associazioni, enti locali e semplici cittadini che da anni hanno aderito a questo importante progetto. Lunedì 18 luglio, inoltre, i Piccoli Ambasciatori Lunedì sono stati ospiti del Mandela day music happening, realizzato allo stadio Mirabello, dove hanno portato la propria testimonianza e cantato l’inno nazionale del popolo Sahrawi.
Durante la loro permanenza, i minori sono stati sottoposti a uno screening sanitario completo, e sarà loro data la fondamentale possibilità di trascorrere del tempo al di fuori del campo profughi, in uno spazio libero e senza barriere. Il progetto vuole poi offrire ai giovani sahrawi un’esperienza di vacanza all’estero piacevole e positiva per la loro crescita, che al contempo promuova i valori dell’accoglienza, della tolleranza, dell’incontro interculturale, della solidarietà e di una pace da costruirsi giorno per giorno attraverso piccole ma significative azioni, da attuarsi sia sul piano locale che su quello internazionale.

STORIA — Circa 300mila sahrawi vivono dal 1975 in campi profughi, nel deserto algerino del Sahara Occidentale, fuggiti alla violenza militare dell’esercito marocchino. L’ex Sahara Spagnolo confina a est con l’oceano Atlantico, a sud-ovest con la Mauritania, a ovest con l’Algeria e a nord col Marocco. Nel 1976, sul territorio dell’ex Sahara Occidentale, è stata proclamata la Repubblica Araba Sahrawi Democratica, riconosciuta da 74 Paesi. Il Comune di Reggio Emilia ha firmato, il 21 novembre 2000, una dichiarazione di intenti con Wilaya di Smara della Repubblica indipendente del Sahrawi. Molti altri Comuni della Regione Emilia-Romagna hanno firmato patti di cooperazione e supporto con i Sahrawi.

ASSOCIAZIONE JAIMA SAHRAWI — L’associazione, nata a Reggio Emilia nel 2000, ha l’obiettivo di far conoscere e sostenere la causa del popolo Sahrawi. In particolare promuove progetti di solidarietà con le popolazioni dei campi profughi e fa visita ai territori occupati militarmente dal Marocco, nel Sahara Occidentale. I progetti, realizzati in collaborazione con enti sia pubblici che privati, comprendono interventi educativi e formativi e affrontano problemi ambientali e sanitari.