La Lega Serie A e il Miur hanno presentato oggi, ai giocatori delle Società che hanno raggiunto le Semifinali del Campionato Primavera TIM 2015/2016 – “Trofeo Giacinto Facchetti” (Juventus, Torino, Inter e Roma), il programma Websport 3.60, un progetto sperimentale ideato per contrastare la dispersione scolastica dei giovani calciatori e favorirne, viceversa, la continuità negli studi. Al Mapei Stadium di Reggio Emilia sono intervenuti: il Sottosegretario del Ministero dell’Università, dell’Istruzione e della Ricerca (Miur), Gabriele Toccafondi ; il Direttore Generale della Lega Serie A, Marco Brunelli; il Direttore Marketing e Diritti Audiovisivi della Lega Serie A, Fabio Santoro; il coordinatore scientifico del progetto, Marta Serrano.
Inoltre, ha portato la propria testimonianza Federico Peluso, difensore del Sassuolo: “Questo è un progetto ideale per arrivare a un obiettivo importantissimo, il diploma. Arrivare alla fine del percorso agonistico con un diploma in mano ed un bagaglio culturale è fondamentale. L’anno scorso ho avuto la fortuna di partecipare ad un master, lo studio ti permette di affrontare la vita anche dopo la fine della nostra professione di calciatore e ti permette di reinventarti nel mondo del lavoro”.
Oggetto dell’incontro è stata la presentazione dei risultati dell’indagine condotta presso i settori giovanili. Lo studio ha compreso i nati nel periodo 1996-2001 e si è palesato come a partire dai 16 anni, per diverse ragioni, diventa più difficile per i ragazzi conciliare le attività sportive e scolastiche, spesso a causa dell’alto numero di assenze. In prossimità della maggiore età, inoltre, subentra talvolta anche il problema del cambio di città per questi giovani atleti, che si trovano a dover frequentare scuole diverse nello stesso anno in virtù di un trasferimento tra club. Attraverso il recente Decreto, il Miur ha concesso di sostituire un 25% del totale delle ore di studio con la didattica on-line, in modo che i ragazzi possano restare al passo dei compagni attraverso le ore dedicate all’e-Learning. Queste settimane sono dedicate alla definizione del processo e dei criteri di adesione per le Società della Lega Serie A e per gli istituti scolastici, poi, a partire d a settembre 2016, prenderà il via un biennio di sperimentazione incentrato sugli studenti-atleti degli ultimi tre anni di scuola superiore, che avranno a loro disposizione una piattaforma personalizzata per la didattica digitale in rete. Il progetto didattico sarà esteso, grazie alla partecipazione del CONI, anche ad altre categorie o discipline sportive, già a partire dal prossimo anno scolastico.
Sono già molti i club che autonomamente hanno creato negli anni scorsi progetti per favorire i propri giovani calciatori nel percorso di studio. Ora si avrà un gioco di squadra che porterà vantaggi a tutti gli attori coinvolti, anche attraverso la diffusione e valorizzazione delle best practices sviluppate da alcune Società. Tutti i club della Lega Serie A, che partecipa con propri rappresentanti alla Commissione Ministeriale istituita dal Decreto, dovranno dotarsi di uno spazio didattico all’interno del centro sportivo, dove i ragazzi potranno studiare con la necessaria presenza di un tutor che svolga funzioni di raccordo tra docenti, famiglia e club. Lo sforzo comune di tutti dovrà essere orientato a favorire nei giovani calciatori un completo e qualitativo percorso di istruzione superiore, perché la media di coloro che raggiungono stabilmente il massimo livello professionistico (ad oggi solo il 6% dei nati tra il 1996 e il 1999 ha già esordito in Serie A TIM) invita a rivolgere la massima attenzione anche all’altro 94%, che potrebbe avere un futuro non necessariamente legato al mondo del calcio.