Rete Imprese Italia zona del Frignano (Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Confartigianato-Lapam e CNA) e le Associazioni Sindacali CGIL–CISL del Frignano, unitamente a Cia, Coldiretti e Confagricoltura del Frignanao, portano nuovamente all’attenzione – questa volta in modo unitario – ai Sindaci aderenti all’Unione dei Comuni del Frignano, il problema della Fusione dei Comuni.

In un contesto, che perdura da anni, nel quale le Amministrazioni locali devono trovare con sempre maggiori difficoltà, la quadratura di bilancio tra le scarse risorse ed il mantenimento del medesimo livello di servizi, riteniamo siano maturi i tempi per buttare, come si suol dire, il cuore oltre l’ostacolo.

Convinti che si possa difendere e tutelare l’identità dei piccoli centri del nostro Appennino e cogliere nel contempo quelle opportunità economiche e di crescita derivanti dalla fusione del comuni, non fermandosi alla sola gestione associata di alcuni servizi.

Solo amministrando aree più ampie unitariamente, si ha la possibilità di incidere sulle politiche economiche e sociali. Modena è tristemente all’ultimo posto in questo processo, infatti dai dati della Regione ad oggi non c’è nessun Comune della nostra Provincia che sia arrivato alla fusione, alcuni hanno iniziato il percorso dello studio di fattibilità, altri, come i Comuni dell’Appennino non hanno nemmeno iniziato lo studio.  Considerando inoltre che proprio i territori montani,  più di altri, sono coinvolti maggiormente dai benefici derivanti dalle fusioni.

Siamo dell’idea che, alla luce della conformazione specifiche dei territori considerati e delle peculiarità dei Comuni dell’area montana, sia opportuno dare vita a due fusioni: tra Lama Mocogno, Pavullo nel Frignano, Polinago e Serramazzoni da un lato e tra Fanano, Fiumalbo, Montecreto, Pievepelago, Riolunato e Sestola dall’altro.

Ciò avrebbe innanzitutto come conseguenza quella di creare due realtà che, per estensione territoriale e numero di abitanti, avrebbero un peso non indifferente sullo scenario Regionale.

Ma sono, soprattutto i vantaggi economici derivanti da un processo di riorganizzazione istituzionale, così come prospettato, a rendere l’opzione della fusione indifferibile: i contributi messi a disposizione dalla Regione, l’esenzione per cinque anni dal Patto di Stabilità (regola per cui, per contribuire al risanamento dei conti pubblici nazionali, ai comuni viene chiesto di incassare di più di quanto spendono), aumenterebbero infatti in modo considerevole le leve finanziarie a disposizione dei nuovi Territori. Senza considerare il fatto che, per legge,i nuovi Comuni avrebbero la precedenza sui bandi per i finanziamenti erogati dalla Regione.

Nella vicina Val Samoggia, i 5 comuni che nel 2014 hanno deciso di fondersi, iniziano oggi a trarre già i primi significativi benefici dalla scelta intrapresa; per effetto dei contributi Regionali e Nazionali ricevuti e alla possibilità di liberare risorse per altri vincolate, dal patto di stabilità, è stato possibili mettere in campo investimenti, deliberare strumenti di gestione unitaria, realizzare i nuove scuole, nonché attrarre investitori esteri.

La maggiore disponibilità di risorse economiche, dovrà essere utilizzata, per riorganizzare/potenziare/migliorare ove necessario i servizi ai cittadini ed alle imprese; ma soprattutto nella realizzazione di un progetto più ampio per lo sviluppo e la promozione del territorio Frignano, attraverso un Patto per lo sviluppo, valutando insieme la connotazione e l’identità che vorremo dare al nostro territorio nei prossimi 10/20 anni, incentivando e favorendo la voglia di fare impresa dei cittadini e conseguentemente incrementare l’occupazione.

Alla luce delle considerazioni sopra esposte, chiediamo con forza in modo unitario a  tutti i Sindaci del Territorio di superare definitivamente i singoli campanilismi e di attivarsi quanto prima sul terreno delle fusioni, così da creare i presupposti per una nuova fase di crescita territoriale.

Come Associazioni imprenditoriali ed Organizzazioni Sindacali siamo disponibili ad offrire il nostro contributo costruttivo alla discussione, mentre riteniamo imprescindibile oltre che necessario un attività informativa e dedicata in merito rivolta a cittadini, lavoratori ed imprese. Non mancheremo di vigilare sulla questione oltre ad impegnarci in modo tenace e costate per il conseguimento di questo ambizioso ma importante obbiettivo.