La Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un provvedimento di ordinanza di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale di Bologna a carico di sette cittadini italiani e di un cittadino marocchino, appartenenti ad un sodalizio dedito al traffico di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente. Sono al momento oggetto di ricerche due ulteriori soggetti destinatari del medesimo provvedimento restrittivo.
I reati contestati sono associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dalla disponibilità di armi e spaccio continuato di sostanza stupefacente.
Le indagini, coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia e svolte in collaborazione con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ed il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, avviate nell’ottobre 2015, sono state condotte nei confronti di una associazione composta da sette soggetti di origini calabresi dimoranti a Bologna e comuni limitrofi (al cui vertice si colloca F.V., 43 anni, già coinvolto in pregresse indagini per traffico internazionale di sostanze stupefacenti e da anni dimorante nell’hinterland bolognese) dediti al commercio di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina e marijuana ed alla loro rivendita al dettaglio secondo consolidati canali di distribuzione.
Nella disponibilità del gruppo criminale una vera e propria base logistica, a Sala Bolognese, utilizzata in via continuativa, non solo per pianificare le attività dell’associazione illecita ed incontrare sodali e acquirenti, ma anche come vero e proprio nascondiglio da F.V., che vi aveva trovato riparo per sottrarsi alla notifica di eventuali provvedimenti giudiziari pendenti. In un blitz il 17 dicembre la polizia ha trovato, in una botola sotto il fienile, quasi 40 kg di marijuana e un kg di cocaina.
Il sodalizio criminale poteva inoltre contare su un’estesa rete di contatti a livello nazionale in grado di assicurare il supporto logistico necessario per organizzare gli approvvigionamenti di narcotico, su un’ampia disponibilità di capitali da investire nell’attività illecita nonché sull’utilizzo contemporaneo di plurime utenze telefoniche ed apparati di ultime generazione per minimizzare il rischio di intercettazioni telefoniche.
Tra gli arrestati anche un 50enne che, col nome di ‘Jimmy Conte’, ha lavorato come attore in alcune fiction televisive.
Gli arrestati sono stati associati presso le rispettive Case Circondariali a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.