La mediazione tra azienda e sindacati del prefetto Michele Di Bari e del presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli, dopo le tensioni degli ultimi giorni, ha portato i suoi frutti. L’intesa prevede per i lavoratori delle imprese appaltatrici una graduale applicazione, non oltre il 1 luglio 2017, del contratto delle cooperative di trasformazione alimentare, aumenti di stipendio in questa fase di transizione tra i due contratti e l’applicazione della cosiddetta “clausola sociale” che prevede il diritto di precedenza per i lavoratori occupati in caso di nuovo appaltatore. Previsti anche impegni a chiudere la vertenza i corso senza provvedimenti ai danni dei lavoratori, l’apertura di un confronto periodico in azienda sui diversi problemi, mentre le due società cooperative coinvolte si impegnano a sostenere le spese di sanificazione dei camici di lavoro.
«Siamo soddisfatti dell’esito dell’accordo che ha evidenziato la sostanziale disponibilità tra le parti come unica strada percorribile per risolvere positivamente i problemi del comparto della lavorazione della carne». Lo afferma Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, a proposito dell’intesa siglata martedì 16 febbraio, sulla situazione del personale della ditta di lavorazione carni Castelfrigo di Castelnuovo Rangone.
Il tavolo era stato attivato dal Prefetto di Modena Michele di Bari che insieme ai suoi collaboratori ha seguito dall’inizio la vicenda ai soli fini della tutela dell’ordine pubblico ed allo scopo di attenuare le tensioni di questi ultimi giorni di vertenza sindacale. Hanno partecipato all’incontro, oltre a Muzzarelli, le rappresentanze sindacali, della proprietà, delle cooperative dei lavoratori e Confindustria Modena.
«E’ chiaro tuttavia – aggiunge Muzzarelli – che occorre arrivare a una normativa nazionale unica a tutela del lavoro per dare pari condizioni alle imprese. In questo senso la Regione sta svolgendo un lavoro importante in vista proprio di una legge sul tema e siamo pronti a partecipare ai tavoli di confronto a livello regionale».
Muzzarelli ribadisce che i problemi emersi alla Castelfrigo sono presenti in diverse realtà non solo nel modenese, perché «l’impiego di cooperative che forniscono personale alle imprese per attività svolte in azienda è una pratica che sta creando tensioni anche nei rapporti tra lavoratori, mettendo a rischio la sostenibilità del comparto».
E proprio per affrontare questi problemi, Muzzarelli ha convocato un tavolo in Provincia lunedì 29 febbraio (alle ore 11) al quale sono invitati associazioni, sindacati e tutti i soggetti interessati.
La definizione di regole nazionali, conclude Muzzarelli, serve anche a innescare un processo virtuoso esteso a tutto il paese perché, se limitato alla sola realtà modenese, «rappresenterebbe un oggettivo incentivo alla delocalizzazione, mettendo a rischio la sopravvivenza della nostra filiera a vantaggio della concorrenza».