Piano Strutturale Comunale di ambito sovracomunale (PSC): di questo si è discusso giovedì 10 dicembre nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi, in particolare con la presentazione di un ordine del giorno sul tema da parte del gruppo Pd e con una comunicazione dell’assessore all’Urbanistica Simone Tosi sulle prossime tappe del percorso che porterà all’avvio della discussione su questo strumento di pianificazione territoriale.

Tosi ha rammentato quali saranno gli ‘step’ che porteranno al PSC, ricordando come nel 2012 il Consiglio comunale avesse già discusso un documento politico che delineava gli scenari futuri per la nostra città: “in questo periodo anche Novi di Modena e Soliera hanno condiviso con Carpi l’idea di realizzare questo strumenti in Unione, mentre Campogalliano si è dotato di un suo Piano. Per arrivare al PSC il percorso sarà lungo e dovrà essere affiancato da modalità adeguate di partecipazione della città, così come abbiamo fatto per il Piano della Ricostruzione, per realizzare il quale abbiamo richiesto il contributo di cittadini, associazioni, frazioni. Impiegheremo almeno tutto il 2016 per portare avanti questo percorso che pensiamo di poter chiudere a metà del 2017, dotando l’Unione di una strumentazione adatta alla sfida che vogliamo cogliere. Parleremo in Commissione consiliare del tema, partendo sì dal documento del 2012 – ha concluso Tosi – ma considerando che qui non si citava il tema della sicurezza sismica, ineludibile dopo il maggio del 2012. Abbiamo già comunque realizzato in questi anni la zonizzazione sismica e la mappatura degli edifici in zona agricola.”.

Tosi ha poi ribadito prima di concludere la sua comunicazione in Consiglio che a gennaio del 2016 si inizierà a discutere di questo percorso tecnico-amministrativo che dovrà comunque essere affiancato da un percorso politico-partecipativo. Si è poi passati al dibattito sull’ordine del giorno presentato dal Pd, per bocca del capogruppo Paolo Gelli, che invitava Sindaco e Giunta “a dotarsi di un PSC sovracomunale per aprire una fase nuova di costruzione partecipata e virtuosa di uno strumento di pianificazione che deve disegnare il futuro del nostro territorio”.

Luca Severi (M5S) ha chiesto di integrare il documento del 2012 inserendo nuovi temi e soprattutto dicendo no ad un nuovo ospedale nella Bassa. Marco Bagnoli (Pd) ha invece sottolineato l’importanza di partire da questo documento per arrivare ad un nuovo PSC attraverso forme di partecipazione sostenibile. Anna Azzi (Carpi Futura) ha dal canto suo criticato la scelta di dedicare molto spazio nell’odg del Pd sul PSC al sisma: “così il Pd giustifica il ritardo imbarazzante su questo tema”. Intervenuti nel corso del dibattito anche i consiglieri M5S Gaddi e Medici, mentre Massimo Barbi di Forza Italia ha ricordato come Campogalliano abbia attivato un percorso autonomo adottando già un suo strumento urbanistico proprio in questi mesi e che sarà comunque difficile coordinarsi con altri due enti e relativi uffici tecnici. “Bene il coinvolgimento dei cittadini per dare vita ad uno strumento molto importante”. Cristian Rostovi (FdI-An) si è chiesto cosa si vorrà fare dell’Unione dopo che questa si sarà dotata di un PSC comune, e lo stesso dei singoli Consigli comunali, “visto che la funzione urbanistica è la più importante anche al di là delle differenze esistenti tra i diversi regolamenti comunali”. Paolo Gelli (Pd) ha poi preso la parola per rammentare come la mozione del suo gruppo voleva porre al centro la necessità di aprire una fase nuova per dare vita ad un PSC sovracomunale, “senza dimenticare la necessità di coinvolgere su alcune tematiche, ad esempio sulla sanità, i comuni reggiani. Non fermiamoci di fronte al Tresinaro e alla Lama, dedichiamoci alla pianificazione sovracomunale visto che la Provincia perde di importanza”. Roberto Benatti (Forza Italia) ha ricordato infine come il PRG del 2000 puntasse ad una città più grande e produttiva ma che poi la crisi abbia cambiato le prospettive. “E il terremoto è stato un alibi troppo forte per non partire prima, a differenza di Soliera. Così come è un alibi allargare questo strumento a Novi che deve votare nel 2017; si andrà così non ad una accelerazione ma ad un rallentamento del processo”.

L’assessore Tosi ha chiuso il dibattito replicando che strumenti nuovi sono necessari per gestire il PSC attivamente, “con nuove regole da decidere insieme. Ricordo poi – ha detto – che il PSC sarà in Unione ma ogni comune lo attuerà singolarmente con i suoi uffici e con un impianto normativo comune. L’urbanistica rimarrà in capo ai singoli centri. E attenzione a non chiudersi troppo: dobbiamo relazionarci con il reggiano e non con Limidi, la competizione Carpi la fa con il mondo. Abbiamo di fronte un’occasione anche per fare innovazione amministrativa”,

L’ordine del giorno del Pd è stato infine votato da tutti i gruppi presenti in Consiglio ad esclusione del Movimento 5 Stelle che si è astenuto.