“Con la lettera scritta al ministero delle Infrastrutture ho posto il problema di togliere i caselli sulla via Emilia bis Modena-Rubiera per non rischiare la paralisi della via Emilia storica ed ero a Bologna quando il ministro Del Rio, il governatore Bonaccini e i presidenti di Confindustria e Confindustria Ceramiche hanno confermato di voler rilanciare la Bretella tenendo conto dei cambiamenti che ho richiesto”. Lo ha ricordato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli concludendo il dibattito sugli ordini del giorno sulla bretella Campogalliano-Sassuolo discussi durante il Consiglio comunale di giovedì 29 ottobre: “Ho aperto un varco di discussione che mi permetterà di chiedere garanzie di una maggior tutela ambientale e tutte le modiche necessarie sul complessivo dell’opera”.
L’Assemblea ha approvato (voto a favore di Pd e FI, contrario di M5s, Per me Modena e Ncd, e non voto di Sel e Futuro a sinistra) l’ordine del giorno proposto dal Pd che affermava “la necessità e la sostenibilità complessiva, per il sistema economico modenese e per il miglioramento delle condizioni ambientali e di qualità della vita dei cittadini, della realizzazione della connessione con i sistemi ferro-viari del Polo logistico di Cittanova/Marzaglia, attualmente parte della Bretella”. È stata invece respinta un’altra mozione sullo stesso tema di Sel, Per me Modena e M5s che chiedeva di rimettere in discussione il progetto (voto a favore di M5s, Per me Modena, Sel e Futuro a sinistra, contrario di Pd, FI e Ncd, astensione della consigliera del Pd Simona Arletti).
Ad aprire il dibattito è stato Andrea Galli (FI) per il quale, “anche se sono troppi anni che si parla della Bretella e molte cose nel frattempo sono cambiate, anche nel distretto ceramico di Sassuolo, l’opera continua a sembrarci di rilevanza strategica e vorremmo che non si perdesse ulteriore tempo per la sua realizzazione”. Adofo Morandi ha ricordato che “il comprensorio ceramico ha la necessità di collegarsi con uno scalo merci ferroviario adeguato”. Ribadendo che l’opera “va realizzata nel più breve tempo possibile”, il consigliere ha detto che “contribuisce a rispettare l’ambiente “perché il trasporto merci viene spostato sulla ferrovia”.
Per il Pd, Simona Arletti ha osservato che si parla “di un’opera significativa ma molto impattante dal punto di vista ambientale. Un’opera di cui abbiamo bisogno ma per la quale dovremmo avere dati aggiornati sulle effettive necessità del territorio. Il tratto fino a Marzaglia è positivo perché realizza un collegamento con lo scalo merci che presuppone un’idea di mobilità su ferro. Sulle nuove caratteristiche dell’opera e sul comparto ceramico, dopo l’avvento della Modena-Sassuolo, andrebbe invece fatta una riflessione profonda e condivisa”. Anche per Paolo Trande c’è la necessità di una nuova valutazione: “Quando avremo in mano il progetto completo potremo esprimerci. Vanno verificati gli impatti ambientali, economici e istituzionali ma, oltre che dei costi, bisogna discutere anche dei benefici che, nel primo tratto, sono certi. La parte in discussione è quella fuori Modena, quindi è giusto che siano quei territori a esprimersi”.
“Non è vero che ciascun Comune si deve occupare del proprio tratto” ha replicato Domenico Campana (Per me Modena): “Ciascun Comune si deve esprimere invece sull’intera opera. I problemi ambientali, almeno in parte, si conoscevano già trent’anni fa e non siamo sicuri che i vantaggi annunciati si realizzeranno. Abbiamo il dovere di mettere in luce ogni aspetto critico della Bretella anche se, realisticamente, non credo che l’opera sarà fermata”. Secondo Marco Chincarini “l’intero progetto deve essere rivisto: il primo tratto va bene ma forse non è necessario realizzare completamente l’opera. È sbagliato guardare solo il pezzetto che ci riguarda da vicino: dobbiamo sapere dove vogliamo arrivare e agire di conseguenza. La Modena Sassuolo funziona e, se andiamo a chiedere agli imprenditori della ceramica di cosa hanno bisogno, la risposta non è di sicuro di mettere le merci su questa autostrada”.
Per Marco Rabboni, M5s, “non voler prendere una posizione lasciando la palla agli altri Comuni, quando ci sono parti di Modena, compreso il nodo idraulico, che saranno fortemente impattati dalla Bretella, vuol dire lavarsene le mani. I motivi per cui l’opera non va realizzata sono economici, ambientali, di tariffe. Non vengono rispettate le indicazioni europee verso il trasporto ferroviario, senza contare il problema morale di una concessione affidata senza gara. L’economia non si sostiene costruendo una strada a pagamento che permette di recuperare cinque minuti. Quindi mi chiedo – ha concluso il consigliere – quali saranno i reali beneficiari dell’opera?”.
“Due anni fa ero favorevole alla Bretella ma oggi ho cambiato opinione” ha spiegato Francesco Rocco (Fas), persuaso ad approfondire il tema “da tremila firme del comitato per il no. Mi sono convinto – ha detto il consigliere – che l’impatto ambientale sia preponderante rispetto ai benefici economici che secondo me non ci saranno. Più che Ponzio Pilato, l’ordine del giorno del Pd mi ricorda il ‘io vorrei, non vorrei, ma se vuoi’ di Battisti”.
Anche Marco Cugusi (Sel) ha ribadito che “il collegamento tra Campogalliano, Marzaglia e Dinazzano va fatto il prima possibile”, meravigliandosi che “sia stato eliminato il concetto di area vasta affermando che ogni Comune deve pensare al suo pezzetto. Il problema è comparare i costi e i benefici, dove i costi non sono solo quelli ambientali, pur importantissimi, ma anche che realizzare quella strada è uno sperpero di denaro pubblico. C’è già un’arteria a due corsie che un domani potrebbero diventare tre, quindi perché tutta questa fretta?”.