La manovra finanziaria è stata approvata mercoledì 30 settembre con il voto contrario dei consilieri Ugo Liberi (Forza Italia) e Giorgio Verrini e Germano Caroli (Uniamoci) che hanno parlato di «bilancio tecnicamente corretto ma frutto di una riforma sbagliata che non ha indicato un assetto istituzionale nuovo».
Il bilancio prevede entrate e spese correnti per complessivi 86 milioni di euro, in calo di 13 milioni rispetto al 2014 (erano 190 nel quinquennio 2001-2005); le risorse sono concentrate su viabilità e scuola, le due competenze strategiche che la legge di riforma assegna alla Provincia, con una ulteriore riduzione della spesa per il personale.
Nel corso della discussione Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, ha sottolineato che si tratta di un «bilancio di transizione in attesa che sia definito il futuro dell’ente e nell’ambito della discussione sull’area vasta a noi interessa che Modena rimanga un punto di riferimento nelle strategie regionali».
Nel presentare il documento, Maria Costi, consigliere con delega al Bilancio, ha evidenziato le difficoltà e le incertezze causate da una riforma ancora da completare e che «l’ente risulta in equilibrio ma senza generare un disavanzo da investire come avveniva fino allo scorso anno».
Sul fronte delle entrate tributarie, soprattutto Ipt e imposta sulla Rcauto, si prevede un leggero calo (54 milioni contro i 56 del 2014, con le aliquote che restano invariate), mentre le entrate da trasferimenti, soprattutto dalla Regione per la gestione delle sue funzioni, salgono a quasi 22 milioni e le entrate extratributarie si attestano a oltre cinque milioni.
Per quanto riguarda le spese correnti, il personale incide per oltre 20 milioni con un calo del cinque per cento rispetto al 2014; in calo anche le altre spese correnti non vincolate che arrivano a quasi 18 milioni (meno tre per cento). Sul un totale delle spese correnti, oltre 28 milioni sono costituite dal rimborso allo Stato previsto con la legge di Stabilità e dal decreto fiscale degli 80 euro.
Le risorse per investimenti quest’anno, pari a quasi 24 milioni di euro concentrati su viabilità, scuole e ricostruzione post sisma, sono stati possibili grazie a risorse provenienti da altri enti o dai bilanci precedenti.
Nei prossimi anni i rimborsi allo Stato salgono a 41 milioni nel 2016 e oltre 55 milioni nel 2017 quando tutte le entrate tributarie saranno versate allo Stato.