Marano diventa per due giorni, venerdì 17 e sabato 18 luglio la capitale del luppolo autoctono con il “Marano wild hopfest” che si svolge per il terzo anno nel centro del paese.
L’evento vede la partecipazione di alcuni tra i migliori birrifici artigianali italiani e propone degustazioni, visite al luppoleto, laboratori e un simposio nazionale dedicato al “Luppolo italiano: la storia in divenire di un aroma made in Italy”.
La manifestazione è promossa dal Comune di Marano sul Panaro, Università di Parma, Italian Hops company in collaborazione con il Gastronauta e il patrocinio di Provincia, Regione, Unione Terre di castelli, Coldiretti, Unione birrai e Slow food.
La festa è anche l’occasione per fare il punto sull’avvio a Marano nel 2012 di una coltivazione sperimentale di luppolo autoctono promossa dal Comune in collaborazione con l’Università di Parma, dipartimento di Scienza degli alimenti. In un terreno comunale attiguo alla provinciale Fondovalle sono stati messi a dimora diversi genotipi di luppolo oggetto di studio e che quest’anno per la prima volta saranno utilizzati per produrre birra artigianale.
«Siamo molto soddisfatti dei risultati fin qui ottenuti – sottolinea Emilia Muratori, sindaco di Marano sul Panaro – che ci rendono ottimisti in merito al raggiungimento dell’obiettivo. Possiamo pensare realisticamente che in un futuro molto prossimo la coltivazione del luppolo diventerà una coltura interessante per gli agricoltori e un’opportunità per i numerosi birrifici artigianali che potrebbero usufruire di un luppolo a chilometro zero. Del resto – conclude Muratori – nei pressi di Modena ha già preso vita una prima start up di coltivazione del luppolo da parte di due giovani imprenditori».
In questo modo Modena, dopo essere diventata la prima area di coltivazione del luppolo in Italia proprio grazie al progetto, potrà essere inserita nell’elenco ufficiale delle aree europee di coltivazione del luppolo mentre l’Università di Parma è il primo centro italiano accreditato per la certificazione del luppolo. L’interesse per il luppolo maranese nasce dall’intento di dare fondamento storico alla notizia tramandata oralmente della presenza di una coltivazione della pianta con esiti eccezionali nei terreni dei Montecuccoli sulle rive del Panaro, alla fine dell’Ottocento.
CONVEGNO, DEGUSTAZIONI, LABORATORI E COTTA PUBBLICA
Nel programma del Marano Wild-Hopfest spicca quest’anno la presenza (in piazza Matteotti) con i loro prodotti di sei tra i migliori birrifici artigianali italiani: Birrificio Argo di Parma, Birrone di Vicenza, Brewfist di Lodi, Birrificio Dada di Reggio Emilia, Birrificio Hammer di Bergamo e il Birrificio Italiano di Como.
Previsti anche laboratori di degustazione a cura di UnionBirrai beer taster, abbinamenti gastronomici e cotta pubblica dimostrativa.
Sabato 18 nel Centro culturale di Marano dalle ore 9,30 si svolge un simposio nazionale sul luppolo italiano con visita al luppoleto sperimentale di Marano e una tavola rotonda con esperti dedicata al tema delle potenzialità della coltivazione del luppolo e rivolta a potenziali nuovi coltivatori interessati a convertire le proprie colture.
Partecipano anche i rappresentanti di Italian Hops Company di Cognento, spin off e produttori di birra artigianale che si sono aggiudicati un Oscar green all’Expo come migliore realtà agricola innovativa dell’Emilia Romagna.
Informazioni sul programma dell’evento: www.comune.marano.mo.it.