Figlia di un percussionista della Sierra Leone (Ahmahdu Jah) e di una pittrice svedese (Monica Karlsson, nota come Moki Cherry), ha scelto di utilizzare il cognome del padre adottivo, il celebre trombettista jazz Don Cherry. Cresciuta fra Svezia, Stati Uniti e Gran Bretagna, Neneh è stata tenuta in braccio da Miles Davis, Allen Gisberg era un amico di famiglia e i membri dei Talking Heads sono fra i suoi primi amici. Alla fine degli anni ‘80 Neneh Cherry è stata una delle pop star più famose al mondo. Ha iniziato la sua carriera musicale collaborando con diversi gruppi punk e new wave, tra cui i Rip Rig & Panic, per poi lavorare come solista, debuttando con la canzone di protesta contro la guerra delle Falkland/Malvinas Stop the War. La sua musica è stata sempre caratterizzata da una forte carica innovativa che ha influenzato generazioni di musicisti. Dopo numerosissime e importanti collaborazioni, l’anno scorso è finalmente tornata con un incredibile album solista: Blank Project, uscito a 16 anni di distanza dal precedente. Blank Project, come suggerisce il titolo, è una pagina bianca da cui ripartire, un progetto che raccoglie le sue radici trip-hop e le aggiorna in modo sorprendente con l’aiuto del duo elettronico londinese Rocketnumbernine, che l’accompagnerà anche per le due date italiane, e la supervisione alla produzione di Four Tet. E’ proprio dal vivo che Blank Project acquista ancora più forza: Neneh e i Rocketnumbernine, infatti, eseguono l’intero album rispettando la tracklist, come un ordinato flusso di coscienza che fa tremare le pareti, mentre è solo nei bis che la cantante concede al pubblico un salto nel passato.
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