Ad un anno dal suo insediamento, il Direttivo di Carpi ha incontrato il sindaco Alberto Bellelli ed il vicesindaco Simone Morelli.
Diversi i temi trattati, dopo una breve introduzione da parte del presidente Enrico Gasparini ed il segretario Stefano Cestari, che hanno elencato soprattutto le cose “non fatte” e richiamato alcune promesse elettorali presentate all’atto dell’insediamento della nuova giunta.
Il confronto ha evidenziato ancora molte criticità sul versante della viabilità, sia interna a Carpi che sulle direttrici sud verso Modena e nord verso Novi.
I nodi sui quali ci si è più soffermati sono stati l’uscita dal casello autostradale, la necessità del completamento dell’anello tangenziale da Fossoli verso l’autostrada, la sistemazione della viabilità verso Correggio con l’adeguamento della doppia curva all’altezza del Tresinaro e un ripensamento complessivo dei collegamenti verso il capoluogo Modena.
Altro tema affrontato è stato quello della sicurezza. Con l’incremento degli episodi malavitosi nei confronti delle attività economiche, la percezione generale sembra essere quella di una maggiore insicurezza. A tale proposito Lapam ha proposto un confronto pubblico con la cittadinanza, gli operatori economici e le forze dell’odine, con il naturale coinvolgimento dell’amministrazione comunale.
Nel confronto non sono mancati i riferimenti alla tassazione locale (in particolare sul tema Tari i cui recenti aumenti non sono parsi assolutamente giustificati), ma anche alla Cosap, in merito alla quale è stata apprezzata la recente manovra agevolativa nei confronti delle attività di ristorazione e pubblici esercizi e alle norme urbanistiche che in alcuni casi hanno semplificato e reso meno onerosi gli insediamenti in centro storico.
A tale proposito Lapam Carpi ha ricordato al sindaco la necessità di mantenere gli impegni elettorali su una sensibile riduzione degli oneri in materia di cambi di destinazione d’uso degli immobili.
Gran parte della discussione è stata poi riservata alle tematiche post-terremoto, con particolare riferimento al tema “mappe di scuotimento”, la cui procedura rischia di infliggere un colpo mortale al patrimonio immobiliare del territorio, con conseguenze nefaste per tutte le attività economiche coinvolte, che sono la stragrande maggioranza.
In merito si è preso atto che recentemente il sindaco ha dato un segnale forte in questa direzione, richiamando l’attenzione degli interlocutori regionali e nazionali sulla questione.
Lapam ha ribadito la priorità di questo tema sul quale ha cercato di tenere alta l’attenzione. Ora l’auspicio è che si possa fare davvero un’azione sinergica tra enti locali coinvolti (sono diversi i comuni emiliani interessati al tema) e tutte le associazioni di categoria. Ciò al fine di definire un quadro normativo che consenta alle imprese di accedere a forme di finanziamento per poter proseguire il lavoro di adeguamento e miglioramento dei luoghi di lavoro nei tempi previsti dalla normativa vigente. Il tutto senza che ciò possa pregiudicare la normale attività aziendale, sia in termini di merito creditizio, che di organizzazione logistica all’interno delle singole imprese in presenza dei lavori di adeguamento post-sismico.