“E’ stupefacente il responsabile economico del Pd che, dalle pagine di Repubblica, si lancia in una (scontata, essendone l’estensore) difesa d’ufficio del Jobs Act, la peggiore riforma del lavoro dal dopoguerra a oggi. L’illustre professore soffre di fronte alle banalizzazioni di cui sarebbe ‘vittima’ il suo Jobs Act? Bene la Uil soffre nel vedere migliaia di lavoratori senza diritti alla mercé dei datori di lavoro o peggio ancora disoccupati perché quella riforma non ha creato il benché minimo posto stabile. Anzi sfido il responsabile economico del Pd a smentirmi, dati certificati in mano. Del resto lo ammette lui stesso, sottolineando con enfasi come il Jobs Act dia ampio margine di licenziamento, mettendo come controparte ‘nuovi’ (?) ammortizzatori. Stupisce inoltre come il responsabile economico del Pd minimizzi, in termini numerici, la platea dei beneficiari dell’accordo sugli appalti siglato con il Comune. Non c’è che dire una trovata per un uomo che si dice di sinistra. Bene, fosse anche un solo lavoratore uno a beneficiare di quell’accordo, la Uil ne sarà orgogliosa perché sarà riuscita nel suo intento: tutelarlo. Da ultimo, quell’accordo (che piaccia o no al il responsabile economico del Pd) ha valenza nazionale ed è la prova provata di come sia possibile inserirsi nelle pieghe del Jobs Act e scardinarlo pezzo per pezzo”.
Così il segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani, in una nota stampa.