Nel cambio di gestione hanno perso il posto di lavoro perché non hanno accettato una proposta di assunzione a tempo determinato per la metà delle ore attualmente lavorate, presentata in spregio alle clausole sociali e al contratto nazionale. Per questo dieci operatori socio-sanitari che lavoravano a Villa Parco (casa di riposo per anziani vicina al centro storico di Modena) protestano domani – venerdì 3 luglio – a Modena. «Si tratta delle lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali carpigiane Co.Ge.Se e B&G, impiegati da dieci anni a Villa Parco con mansione di oss (operatori socio-sanitari) – spiegano Simona Logli (Fisascat-Cisl Emilia Centrale) e Mohcine El Arrag (Fp-Cgil Modena) – In pratica erano addetti alla cura e assistenza di 64 anziani, prevalentemente non autosufficienti, 38 dei quali in accreditamento con un contratto di servizio con il Comune di Modena e l’Azienda Usl – distretto di Modena. Sono stati lasciati a casa da ieri – mercoledì 1 luglio – perché nel cambio di gestione la direzione di Villa Parco non ha rispettato le clausole sociali e le normative contrattuali vigenti che garantiscono il mantenimento dei posti di lavoro e delle condizioni antecedenti (orario di lavoro, retribuzione e tipologia contrattuale) per i lavoratori delle cooperative uscenti».
I sindacalisti di Fp-Cgil Modena e Fisascat-Cisl Emilia Centrale hanno incontrato più volte le cooperative coinvolte e la direzione di Villa Parco, al fine di garantire il passaggio dei lavoratori e salvaguardare la qualità dell’assistenza agli utenti della struttura, erogata in gran parte proprio dai lavoratori lasciati a casa. «A fronte di un servizio accreditato, nella cui logica è insito il superamento dell’appalto dando una garanzia di continuità gestionale e assistenziale di cinque anni più cinque, risulta bizzarra la scelta della direzione di estromettere dieci lavoratori, finora impiegati a tempo indeterminato con orario full time, perché non si sono sottomessi alle nuove inaccettabili condizioni – continuano Logli e El Arrag – Peraltro dall’inizio dell’anno sono stati assunti nuovi lavoratori a tempo determinato full time. Ora ci chiediamo: come si giustifica l’esubero di dieci lavoratori quando fino al 1 giugno 2015 sono stati assunti lavoratori a tempo pieno senza nessuna variazione del numero di utenti e dei parametri che regolano il funzionamento delle strutture socio-sanitarie»? I sindacati fanno notare che essere una struttura in accreditamento significa usare soldi pubblici provenienti dal fondo regionale della non autosufficienza. Nel caso specifico di Villa Parco (38 posti accreditati) si parla di oltre 500 mila euro all’anno per dieci anni, senza tener conto della quota a carico del Comune di Modena e del rimborso degli oneri sanitari. Per questo Cgil e Cisl chiedono un intervento immediato del Comune di Modena e dell’Ausl affinché sia ripristinata la normativa relativa all’accreditamento e ai contratti nazionali di lavoro a garanzia dei posti lavoro e della continuità assistenziale, «che sono quelli di prima perché – concludono Simona Logli (Fisascat-Cisl Emilia Centrale) e Mohcine El Arrag (Fp-Cgil Modena) – non risulta alcun taglio in quel servizio».