Il 30 giugno scade l’attuale assetto organizzativo dell’Ente. L’amministrazione della Città metropolitana insieme alle RSU e OO.SS. condivide la preoccupazione sulla salvaguardia e garanzia dello svolgimento delle funzioni dell’ente, ma a fronte di un quadro delle funzioni proprie e di quelle attribuite dalla Regione ad oggi ancora non completamente definito, non ha tutti gli elementi necessari ad un adeguamento organizzativo definitivo. Pertanto, il 12 giugno scorso le parti hanno firmato un Verbale di intesa sul tema prorogando l’assetto attuale, con i relativi incarichi dirigenziali e di posizione organizzativa fino al 31 ottobre 2015.
La legge sul riordino delle funzioni provinciali nella quale dovranno essere individuate, tra l’altro, le funzioni da attribuire alla Città metropolitana di Bologna, è infatti in fase di approvazione in sede Regionale. In questa fase transitoria, l’Ente deve continuare a salvaguardare e a garantire lo svolgimento delle funzioni attualmente in capo ad essa, anche di quelle oggetto di riordino (come i Servizi per l’Impiego e la Polizia provinciale) e non deve ostacolare la legittima aspettativa dei suoi dipendenti di conoscere il proprio futuro lavorativo e di potersi eventualmente trasferire presso un altro ente.
Nel Verbale d’intesa si prevede l’attivazione di un confronto periodico e costante con le OO.SS e la RSU sul nuovo assetto organizzativo e sui relativi bisogni del personale e la definizione in maniera condivisa di strumenti e criteri da utilizzarsi nella gestione del personale da assegnare alle strutture.
Preoccupazione comune è salvaguardare e garantire lo svolgimento delle attività, sia nella fase transitoria di approvazione della legge di riordino delle funzioni provinciali, sia nella fase successiva, anche in considerazione dei carichi di lavoro gravanti sul personale ad oggi operante in Città metropolitana.
Le parti si impegnano quindi ad avviare subito il confronto sulla revisione dell’assetto organizzativo che proseguirà fino alla sua approvazione definitiva, dopo il trasferimento di funzioni e del relativo personale negli organici degli Enti.
Il confronto proseguirà anche su tutti gli aspetti conseguenti alla riorganizzazione in un percorso che, anche attraverso l’attivazione di tavoli tecnici specifici, si svilupperà in due fasi: la prima analizzerà l’assetto organizzativo attuale tenendo conto e recependo le variazioni intervenute dal 1° gennaio alla data attuale. La seconda avrà l’obiettivo di adeguare entro il 31 ottobre la struttura organizzativa della Città metropolitana ai contenuti della legge regionale, in ragione delle funzioni ad essa attribuite.
“In attesa dell’approvazione della Legge regionale, delle successive intese e del decreto sugli enti locali – ha sottolineato Marco Monesi consigliere con delega alla Bilancio, Patrimonio ed edilizia istituzionale, Personale della Città metropolitana di Bologna – noi iniziamo ragionare sulla riorganizzazione dell’Ente, confrontandoci con le delegazioni sindacali per arrivare a disegnare una struttura che risponda a pieno ai nuovi compiti e alle sfide che attendono la Città metropolitana, riuscendo a rimotivare una organizzazione che in questi anni ha navigato nell’incertezza del futuro. Quest’accordo rappresenta una occasione per affrontare, in un’ottica nuova, le relazioni sindacali e per guardare a prospettive future con un approccio diverso”.