In seguito al presidio che si è svolto il 22 giugno davanti alla sede INPS di Modena, organizzato dai sindacati di categoria metalmeccanici e che ha visto la partecipazione anche di altre categorie a cominciare dai lavoratori del commercio, si è sbloccata positivamente la vertenza dei lavoratori della Terim.
E’ arrivata oggi la conferma dall’Inps di Modena della interpretazione della normativa che permetterà il pagamento del TFR tramite il Fondo di Garanzia anche nei casi di concordato omologati, ma con opposizione da parte dei creditori. In seguito all’incontro con il Direttore della sede INPS di Modena che si è svolto durante il presidio di lunedì, è stata tempestivamente coinvolta la direzione Regionale dell’Istituto che ha sostenuto l’interpretazione favorevole della norma a livello nazionale, permettendo in tempi rapidi la soluzione della vertenza. Interpretazione che, va dato atto, l’Inps regionale aveva già cominciato a studiare con i propri legali.
In questa vicenda, infatti, il ricorso di un creditore di Terim fino alla Corte di Cassazione ha determinato per i lavoratori dell’azienda un allungamento dei tempi di pagamento del TFR fino a 3 anni.
Questa situazione ha comportato un danno notevole per i lavoratori considerando anche il fatto che questi lavoratori provengono da svariati anni di cassa integrazione che ha determinato situazioni di disagio economico non più sostenibili.
Questa interpretazione siamo fiduciosi possa risolvere anche casi analoghi, costituendo certamente un precedente favorevole.
“Questa decisione ha sicuramente il nostro plauso – sostiene Cesare Pizzolla della Fiom/Cgil – in quanto permette ai creditori di rivendicare un loro giusto diritto, ma allo stesso tempo non determina nei confronti dei lavoratori una penalizzazione, bloccando la liquidazione del loro TFR”.