Ieri, nella seduta della commissione Cultura scuola formazione lavoro sport sono stati espressi i pareri in merito a due delibere di Giunta: la prima indica gli indirizzi di programmazione degli interventi per la qualificazione e il consolidamento del sistema integrato dei servizi socio-educativi per i bambini in età 0-3 anni (l.r. 1/2000), ed è stata votata dai consiglieri Pd e Sel, no invece da Fi e Ln; la seconda definisce gli indirizzi 2015 per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell’infanzia 3-6 anni (L.r. 12/2003), e in questo caso il sì è venuto da Pd e Fi, mentre Sel e Ln si sono astenuti. Entrambi i provvedimenti sono iscritti all’odg dell’Assemblea legislativa del 26 maggio.
Di fatto, le due delibere prorogano i precedenti indirizzi di programmazione, limitandosi all’anno 2015 in attesa della conclusione del processo di riordino istituzionale, e in particolare della sorte delle Province; nel frattempo, vengono confermati i criteri e i destinatari dei finanziamenti regionali previsti dalla programmazione triennale 2012-2014, garantendo la continuità nell’erogazione dei finanziamenti. Entrambe le proposte della Giunta sono state esaminate dalla Conferenza regionale del Terzo settore il 2 aprile scorso.
I servizi educativi attivi in Emilia-Romagna sono 1.206, di cui 1009 nidi d’infanzia; la rete dei servizi è per il 59,8% a titolarità pubblica e il 40,2% a titolarità privata. L’offerta educativa per i bambini in età 0-3 anni raggiunge il 34,6% del totale. In questo ambito, lavorano circa 7.100 educatrici/educatori e 460 coordinatori pedagogici. Il numero dei bambini e quello degli operatori sono i criteri alla base della ripartizione degli oltre 7 milioni di euro a bilancio.
Quanto alle scuole per l’infanzia, il criterio di riparto attiene al numero delle sezioni gestite, e la cifra disponibile è di circa 4,1 milioni di euro.