Riorganizzazione delle sedi dei Circoli, ristrutturazione della gestione dei magazzini, trasloco della sede del Pd provinciale, contratti di solidarietà per 16 dipendenti: il Pd modenese presenta alla Direzione provinciale del partito i dati del bilancio consuntivo 2014 e di quello preventivo per il 2015. “Siamo di fronte alla sfida del cambiamento – conferma il segretario provinciale Pd Lucia Bursi – per costruire un modo di fare politica innovativo e sostenibile nel futuro”.
Il 2014 per il Pd provinciale si chiude con un disavanzo importante tanto che, per puntare al pareggio nel 2015, occorre intraprendere azioni strutturali di riduzione della spesa con l’obiettivo, però, di rinnovare l’azione generale del partito. E’ stato presentato alla Direzione provinciale del Pd modenese, nel tardo pomeriggio di lunedì 18 maggio, il bilancio consuntivo 2014 e quello preventivo 2015 del partito a livello provinciale. Il 2014 si chiude con una perdita di 260mila euro frutto di una importante contrazione delle entrate e di un aumento, anche se contenuto, non prevedibile della spesa. La crisi delle entrate è determinata da alcuni fattori: il calo del tesseramento (il totale degli iscritti nel 2014 è di 8.152 unità, circa il 74% dei tesserati del 2013); il calo degli utili delle Feste territoriali e di quella provinciale rispetto ad un anno eccezionale come il 2013 e la ridotta capacità dei Circoli di pagare gli affitti delle sedi e delle attrezzature utilizzate nelle feste territoriali. Il Pd provinciale ha, quindi, dovuto contribuire con 126.449 euro per i mancati pagamenti degli affitti, mentre la gestione dei magazzini che ospitano i materiali per le Feste si chiude con un disavanzo di 192.505. Sul fronte delle spese, il 2014 ha visto la convocazione di ben tre tornate elettorali: 36 Comuni al voto per le amministrative, le elezioni europee e, non previste, le regionali in autunno. A questo si aggiunge il costo del personale rientrato da incarichi amministrativi che, solo in parte, ha trovato una immediata collocazione lavorativa esterna.
“Se negli anni passati ci si era concentrati su azioni di efficientamento gestionale – spiega il segretario provinciale del Pd Lucia Bursi – ora è necessario ridurre costi che sono strutturali e non più economicamente sostenibili. Il calo del tesseramento è, purtroppo, ormai fisiologico: complici la disaffezione nei confronti dei partiti e la crisi economica, anche la media della quota pro-capite sottoscritta è in costante calo. Sugli incassi delle Feste, invece, nonostante un generale aumento delle presenze, pesano la riduzione delle entrate pubblicitarie e il calo complessivo dell’importo della consumazione media”.
Il piano di razionalizzazione complessiva dei costi affronta il problema nei suoi diversi aspetti. La riorganizzazione dei magazzini prevede, per il 2015, la chiusura di quello di Vignola e l’assegnazione al Pd di Carpi della gestione di quello carpigiano, in prospettiva anche quello di Manzolino dovrà essere gestito dal Pd di Castelfranco. Il numero delle sedi dei Circoli (non il numero dei Circoli) sarà ridotto e adeguato alle necessità economiche e politiche: a Modena-città le sedi passeranno da 15 a 9, in provincia si punta a risparmi anche per alcune sedi territoriali, mentre la stessa sede del Coordinamento provinciale del Pd, a ottobre, si trasferirà nei nuovi uffici di via Rainusso 144, al 3° piano (solo quest’ultimo trasferimento comporterà un risparmio di 36mila euro l’anno).
Infine, per quanto riguarda il personale, dal 25 maggio 2015 parte il contratto di solidarietà che, per 12 mesi, riguarderà 16 dipendenti del partito, sia funzionari che personale tecnico-amministrativo. “Voglio innanzitutto ringraziare i dipendenti – aggiunge Lucia Bursi – che, insieme alla dirigenza, hanno deciso di farsi carico di parte dei sacrifici previsti per questo anno. Così come un ringraziamento sincero va ai nostri volontari che, con il loro impegno, contribuiscono a fare le Feste e a mantenere vivi i Circoli. A tutti loro voglio ribadire che non si chiudono Circoli e non si vendono sedi. Il Pd non ha proprietà immobiliari, semplicemente restituisce quelle sedi che non può più permettersi di pagare. Non si rinuncia alla presenza sul territorio, si razionalizza e non solo per esigenze economiche, anche politiche, come dimostra il caso del costituendo nuovo Circolo unico del Cimone. Anche le Feste si continueranno a fare, il provinciale ancora nell’area di Ponte Alto, mentre altre Feste avranno una connotazione più territoriale, magari con minori entrate, ma anche con costi e rischi legati al tempo minori, così da cambiare il nostro modo di essere presenti sul territorio e di fare le Feste. Anche se il personale sarà in solidarietà, infine, non si intende rinunciare a una presenza nelle diverse zone, punto di riferimento, riteniamo, necessario ora che è in fieri la trasformazione degli Enti locali. Per il futuro, manteniamo, comunque, alcuni punti fermi: non ci sarà più personale politico a tempo indeterminato, non verrà sostituito chi va in pensione o si licenzia e la struttura complessiva sarà ridotta, con la possibilità di un potenziamento nei momenti di necessità, introducendo così elementi di flessibilità. Insomma – conclude Lucia Bursi – siamo di fronte alla sfida del cambiamento, per costruire un modo di fare politica innovativo e sostenibile nel futuro”.