Sciopero di 8 ore domani, giovedì 23 aprile, dei lavoratori della Omgatech di Limidi di Soliera per sollecitare l’azienda a trovare una soluzione alternativa alla procedura di mobilità aperta lo scorso 1° aprile per 16 dei 41 lavoratori.
I lavoratori riuniti in assemblea hanno deciso a larga maggioranza questa prima azione di protesta per sollecitare un nuovo incontro a breve con la direzione. Giovedì mattina sarà organizzato anche un presidio davanti allo stabilimento in Carpi/Ravarino 146, dalle ore 9 alle 12.
Da tempo coinvolta in un concordato stipulato per evitare la chiusura dello stabilimento, Omgatech ha formalizzato il 1° aprile l’intenzione di ridurre drasticamente il personale e Fiom/Cgil e Rsu lamentano la difficoltà di svolgere a breve un nuovo incontro che la proprietà avrebbe fissato solo per il 28 aprile.
“Non possiamo pensare di incontrare l’azienda così tardi – dice Alessandro Santini della Fiom/Cgil di Carpi – il 29 aprile termina il contratto di solidarietà in essere da 3 anni, e ancora non sappiamo come Omgatech possa realmente garantire un futuro produttivo all’azienda, né come impiegherà i lavoratori dal 30 aprile visto che dovrebbero rientrare tutti al lavoro”.
La Fiom/Cgil non comprende i motivi per i quali l’Azienda abbia rifiutato la proposta di un quarto anno di solidarietà come accaduto in altre realtà industriali del distretto. “Per affrontare la crisi dell’azienda, abbiamo condiviso ogni percorso intrapreso fino ad oggi – aggiunge il sindacalista della Fiom/Cgil – ultimamente ci stavamo accordando sul nuovo premio di risultato, mentre l’azienda aveva cominciato a riconoscere ai lavoratori gli arretrati. Improvvisamente questo muro che viene giustificato come unica soluzione per salvare l’impresa. Non ci accontentiamo di un no – continua Saltini – vogliamo capire come gestiranno un’operazione di questo tipo senza accordo sindacale, senza mobilità volontaria da parte dei lavoratori, senza dire dove troveranno le risorse e come gestiranno il personale da qui a giugno, termine in cui scadono i termini di legge sulla procedura di licenziamento collettivo”.
In accordo coi lavoratori, infatti, la Fiom/Cgil e la Rsu intendono andare fino in fondo per condividere di nuovo un percorso di solidarietà più vantaggioso per i lavoratori, ma anche più sostenibile finanziariamente per l’impresa al fine di tentare davvero di garantire un futuro allo stabilimento.
“Per questo – conclude il sindacalista – nei prossimi giorni chiederemo anche un tavolo istituzionale con il Comune di Carpi e la Provincia, e nessuna strada rimarrà imbattuta”.