Nell’ambito degli incontri a corredo della mostra storico documentaria “Quand è pasà al front – La battaglia di Finale, 22-23 aprile 1945”, domani, mercoledì 22 aprile, alle ore 21, nella sala polivalente del MAF di viale della Rinascita, Simone Guidorzi, direttore del Museo della Seconda Guerra Mondiale del fiume Po di Felonica (MN) illustrerà la battaglia di Finale Emilia nel contesto dell’offensiva alleata dell’aprile 1945.
Il Museo della Seconda Guerra Mondiale del fiume Po di Felonica è un centro della memoria degli eventi bellici che si susseguirono nei territori lungo il grande fiume nel corso del secondo conflitto mondiale. Il museo raccoglie filmati, foto, documenti e cimeli originali appartenenti al periodo che va dalle prime incursioni aeree del 1944 sino al passaggio del fronte nell’Aprile 1945. Felonica rivestì un ruolo assai importante in quanto si trovò in posizione centrale rispetto agli attraversamenti del fiume da parte delle truppe germaniche in ritirata e successivamente il suo territorio rappresentò il settore di collegamento tra la 5ª Armata statunitense e l’8ª Armata britannica per quel che riguarda l’arrivo anglo-americano al fiume.
L’appuntamento con il terzo e ultimo incontro organizzato a supporto della mostra “Quand è pasà al front”, è in programma martedì 28 aprile, sempre alle ore 21 al MAF, con Celso Malaguti – gran raccoglitore e raccontatore di storie finalesi – che presenterà il suo ultimo lavoro: “La guerra a Finale 1943-1945. Vicende e protagonisti”.
Quand è pasà al front: una mostra ricorda i giorni della battaglia di Finale
La mostra “Quand è pasà al front. La battaglia di Finale, 22-23 aprile 1945” che l’Amministrazione Comunale di Finale Emilia, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, ha allestito nelle sale del Museo Civico del Castello delle Rocche (ingresso da piazza Gramsci) si inaugura giovedì 23 aprile, alle ore 18,30 e sarà visitabile fino al 14 giugno, il sabato e la domenica, oltre che nei giorni festivi e nel periodo della Fiera d’Aprile.
È un racconto per immagini di quanto avvenuto a Finale nei giorni della Liberazione, quando la città fu teatro di uno degli ultimi cruenti scontri della Seconda Guerra Mondiale in Italia: ai piedi del ponte sul Panaro, appena fuori dal centro abitato, tra il 22 e il 23 aprile 1945 vennero completamente annientate quattro divisioni dell’esercito tedesco. Si erano radunate lì, proprio mentre i loro commilitoni, sull’altra sponda del Panaro, pronti alla fuga verso il Po, facevano saltare il ponte. Così i militari tedeschi, anch’essi in ritirata verso il grande fiume, sospinti dalle truppe alleate avanzanti, finirono, con tutti i loro mezzi e le loro attrezzature per ammassarsi ai piedi del ponte principale e di un altro ponte, poco distante, che era andato anch’esso distrutto. La resistenza delle divisioni tedesche nelle diverse postazioni fu veemente, ma non fu sufficiente. L’avanzata alleata, supportata anche dalle incursioni aeree, fu inarrestabile e dopo ore e ore di scontri fu un vero e proprio “si salvi chi può” tra i soldati che cercarono anche disordinatamente la fuga verso una salvezza che per tanti di loro non poté arrivare. Molti di coloro che riuscirono a superare il Panaro – e parecchi non furono in grado di farlo, annegando tra i flutti – finirono per trovare la morte o, nella migliore delle ipotesi, furono costretti ad arrendersi una volta giunti sul Po.
La mostra, realizzata grazie alla collaborazione di Gruppo R6J6, CARC e con la collaborazione del Museo della Seconda Guerra Mondiale del fiume Po di Felonica e del Museo del Modellismo Storico di Voghenza, racconta quei due giorni di battaglia attraverso una serie di fotografie – molte delle quali inedite – scattate nei giorni immediatamente seguenti. L’esposizione è inoltre arricchita da un breve filmato – nel quale si vedono gli inglesi sgombrare le vie di accesso a Finale dai relitti dei mezzi dell’esercito tedesco – messo a disposizione dal Museo della Seconda Guerra Mondiale del Fiume Po di Felonica e da una serie di reperti civili e militari rinvenuti nelle zone attorno a Finale, fulcro dei combattimenti.
Saranno visibili in mostra anche una serie di pannelli descrittivi che spiegano brevemente la Campagna d’Italia, la battaglia di Finale, l’organizzazione Todt e il deposito della Veronika (che riforniva l’esercito tedesco nel Nord Italia e aveva sede in quello che è poi divenuto il centro sportivo cittadino), oltre a un video con interviste ad alcuni finalesi, testimoni diretti degli eventi di quei giorni.