Lo ha annunciato il sindaco Virginio Merola dopo la decisione della Giunta che è stata preannunciata ai sindacati. “Questa scelta – ha detto – non pregiudica le capacità di investimento del Comune”. La decisione è stata presa dopo che il Comune aveva lasciato intendere la possibilità di tornare a vendere azioni. Attualmente, con il 9,7%, il Comune è il principale azionista di Hera e, di fatto, il leader del patto di sindacato.
«La retromarcia del Comune di Bologna sulla vendita delle azioni di Hera ci sorprende molto positivamente. Segno che, a fronte di una proposta costruttiva del nostro sindacato (fermarsi per valutare bene le conseguenze di un tale atto), l’Amministrazione comunale non si è tirata indietro – così il segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani -.
Certo ci sarebbe piaciuto che tutti questi mesi – sprecati in una costante fibrillazione che, ricordo al Sindaco, ad un’azienda quotata in borsa bene non fanno – semmai fossero trascorsi in un dibattito fruttuoso sulle prospettive di crescita e di sviluppo della multiutility.
La decisione del Comune di soprassedere alla vendita ora deve essere di esempio, per tutte quelle Amministrazioni locali che si accingono (o lo hanno già fatto) a vendere i loro pacchetti.
La messa sul mercato o meno di azioni della multiutility non può essere mai una scelta unilaterale di un’Amministrazione. Occorre infatti un confronto preventivo con il sindacato per valutare a fondo le conseguenze in termini occupazionali e anche di tutela dei cittadini. Meglio sarebbe stato se questo aspetto fosse stato chiaro fin da subito a Palazzo d’Accursio che, oltretutto, a giustificazione di questa decisione annuncia l’arrivo di nuovi fondi per il bilancio.
Mi chiedo quindi, visto che gli euro non piovono all’improvviso nelle casse del Palazzo, se non sarebbe stato meglio aspettare prima di partire lancia in resta in una scelta suicida».
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“Dopo l’accordo sottoscritto tra il Sindaco della Città Metropolitana di Bologna Virgilio Merola e CGIL-CISL-UIL di Bologna di non procedere alla vendita delle quote di Hera si apre, a questo punto, uno scenario istituzionale nuovo anche in relazione alle discussioni che si stanno aprendo in numerosi consigli comunali.
Riteniamo pertanto indispensabile richiedere al Presidente del Patto di Sindacato dei Soci Pubblici, Daniele Manca, di non procedere e ritirare le procedure che consentivano di scendere sotto il 51% delle quote delle azioni detenute dal pubblico.
Reputiamo altresi’ di fondamentale importanza che il Presidente del Patto di Sindacato avvii immediatamente un confronto con le OO.SS al fine di verificare la possibilità di giungere ad una intesa, sulla base di quanto già convenuto nel Protocollo sottoscritto il 28 febbraio 2013”.
E’ questo il commento di Vincenzo Colla (seg. gen. CGIL ER) e Maurizio Lunghi (seg. gen. CdlM Bologna)