Gli Alpini di Fiorano Modenese ieri, domenica 12 aprile 2015, hanno festeggiato il 90° anniversario di fondazione.
Il concentramento è avvenuto in Piazza Casa del Popolo e con un corteo, accompganato dalla Banda di Solignano, gli Alpini sono giunti in Piazza Ciro Menotti per la celebrazione della Messa presieduta da Don Gaetano Popoli e per la deposizione di una corona al Monumento ai Caduti.
La mattinata è proseguita presso la sede dell’Ana a Cameazzo, dove è stato inaugurato un cippo agli alpini, presenti il sindaco Francesco Tosi, assessori comunali, il presidente del Consiglio Comunale Monica Lusetti, il vicepresidente provinciale dell’Ana Giuseppe Samuel, il presidente della Commissione Ana per la Protezione Civile Corrado Bassi, il referente nella commissione per l’Emilia Romagna Sergio Pederzini, il capogruppo di Fiorano Claudio Bedini, il capogruppo onorario Luciano Pierotti, i rappresentanti dei gruppi della provincia di Modena, gli alpini iscritti e il gruppo di Protezione Civile.
La festa si è poi conclusa con il pranzo sociale presso il ristorante “Bocciofila” di Maranello (MO), allietato da musica e cabaret.
Così ha sintetizzato la storia e il presente del gruppo, nel suo discorso di saluto, il capogruppo Claudio Bedini:
“Nel 1925 prendeva corpo il gruppo di Fiorano Modenese ad opera dell’alpino Catellani. Temporaneamente sospeso nei primi anni 30 viene ricostruito nel 1937 dall’alpino Boni Cavalier Luigi. Bisogna ricordare che illustri personaggi hanno fatto parte delle penne nere fioranesi, tra questi spicca il nome del giornalista e scrittore Paolo Monelli. Passano alcuni anni ed il gruppo viene intitolato alla medaglia d’oro al valor militare al valor militare Ciro Menotti decaduto in Russia.
Nel 1956 viene inaugurato il gagliardetto. Nel corso del tempo la sede ha avuto varie ubicazioni, vanno ricordate le più rappresentative Villa Cuoghi a Fiorano, i Centri d’Incontro di Via Cameazzo, per poi trovare posto stabile presso questa sede concessaci in comodato dall’amministrazione comunale dal 1986. Da allora non ci siamo più mossi e abbiamo cercato di mantenere e manutentore al meglio la nostra dimora senza gravare sulle casse comunali”.
“Svariate sono state le attività svolte nel corso degli anni a partire da donazioni alla casa di riposo di Fiorano, alla scuola materna o alla chiesa parrocchiale di Spezzano. Molteplici le risorse economiche inviate a Rumuruti in Africa dove anche grazie ai nostri contributi e soprattutto grazie al nostro past capo gruppo Luciano Pierotti sono state realizzate importanti opere per quella comunità”.
“Abbiamo contribuito sia con risorse economiche che con materiali per la vicina Bosnia, subito dopo la guerra civile nei primi anni 90; inoltre il nostro alpino Giorgio Baldelli nel 1992 è partito volontario per la costruzione dell’asilo di Rossoch in Russia, nel territorio della tragica epopea dei nostri alpini durante la seconda guerra mondiale”.
“In questi anni abbiamo sempre contribuito alla raccolta per la colletta alimentare; inoltre organizziamo la festa della befana per i bimbi del paese, ai quali regaliamo giocattoli, ma soprattutto allegria”.
“Varie le attività che svolgiamo in collaborazione con l’amministrazione comunale e con altre associazioni del territorio, per citarne alcune la Spanuceda alle Salse di Nirano, l’operazione Fiumi Puliti, la Fiera di San Rocco a Spezzano e le iniziative natalizie”.
“Abbiamo elargito negli ultimi anni delle borse di studio per gli studenti più meritevoli delle nostre scuole, ed abbiamo contribuito all’acquisto di macchinari per il centro oncologico modenese”.
“Tutte le risorse economiche le reperiamo organizzando qualche pranzo o cena sociale o attraverso una lotteria annuale e grazie anche a qualche donazione da parte di alcuni iscritti e simpatizzanti”.
“Nel 2009 grazie al compianto capo gruppo Franco Iaccheri abbiamo avuto l’onore e onore di organizzare il raduno del 2° raggruppamento che ha portato sul territorio oltre 5000 alpini più i loro familiari e per una giornata la nostra comunità è stata vestita a festa con il tricolore che sventolava ovunque”.
“Un punto di vanto sono i nostri volontari del nucleo di protezione civile, composto da alpini e da amici degli alpini, grazie ai quali ci siamo distinti in varie emergenze. La nostra squadra nasce sul finire degli anni 80 e da allora è sempre stata operativa. Siamo intervenuti all’alluvione del Piemonte, al Giubileo di Roma, nel borghetto Vara dove un intero paese è stato sommerso. Eravamo impegnati nel sisma 2012 presso campo Robinson a Finale Emilia dove abbiamo svolto anche compiti di rilevante importanza. Nostri uomini erano presenti nella disastrosa inondazione di Bastiglia e in quella di Parma e non contiamo tutte le micro emergenze nelle quali siamo intervenuti, sempre in prima linea tra i primi ad arrivare e tra gli ultimi ad andarsene. Oggi abbiamo una squadra di 24 volontari, tutti addestrati, formati, preparati e pronti a partire quando arriva la chiamata. Uno dei motti nazionali è “aiutare i vivi per ricordare i morti” e a questo ci ispiriamo. Un grazie di cuore a queste persone”.