«I contratti rumeni sono l’anticamera del far west contrattuale. E questo per la Uil Emilia Romagna e per la Uil Tem.p Emilia Romagna è inammissibile da un punto di vista etico, prima ancora che legale.

“Supera la crisi! Riduci i costi! Con i lavoratori interinali a contratto rumeno”; “Beneficia del massimo della flessibilità ed in più: niente Inail, niente tredicesima, niente Inps, niente quattordicesima” si legge sui volantini comparsi in questi giorni a Modena, come in altre città in regione.

Tutto ciò è inammissibile. Al pari che del fatto che alcune Agenzie per il lavoro straniere, operanti in  Italia e che traggono profitti in Italia, possano applicare un contratto rumeno solo perché la sede legale è in Romania.

Così si sfruttano i lavoratori. A nulla è servita la cosiddetta Manovra bis che ha introdotto nel Codice penale il nuovo reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro se poi ci troviamo di fronte ad Agenzie per il Lavoro straniere (peraltro obbligate all’iscrizione nell’Albo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) che ricorrono a queste forme contrattuali, creando oltretutto dumping e disparità sul mercato.

Ecco perché la Uil Emilia Romagna e la Uil Tem.p Emilia Romagna chiedono al Ministero del Lavoro e agli enti competenti di intervenire per fare chiarezza. Il rischio è di creare un precedente a danno ancora una volta dei lavoratori».