La Corte d’appello di Palermo ha rigettato gli appelli dell’Avvocatura dello Stato contro 4 sentenze emesse nel 2011 dal tribunale in merito al Dc-9 Itavia precipitato al largo di Ustica il 27 giugno 1980. A citare i Ministeri dei Trasporti e della Difesa erano stati 68 familiari delle vittime. Secondo la sentenza quanto avvenne nei cieli è da addebitarsi a un missile lanciato contro il Dc-9 da un altro aereo.
Dal momento che a causare il disastro fu un missile e non una bomba a bordo o un cedimento strutturale dell’aereo, la Corte ha confermato la condanna dei Ministeri a risarcire i familiari delle vittime del disastro aereo. Secondo la Corte d’Appello rimane confermata la responsabilità dei due dicasteri per non aver assicurato adeguate condizioni di sicurezza al volo Itavia 870.
La Corte d’Appello ha dichiarato la prescrizione al risarcimento da depistaggio per intervenuto decorso del termine quinquennale. Ha però confermato il risarcimento da fatto illecito rinviando all’udienza del 7 ottobre 2015 per l’esatta quantificazione del danno.