Nel corso della mattinata di mercoledì 4 marzo si è svolto presso il Teatro Fabbri di Vignola un incontro organizzato dall’Istituto Levi, in collaborazione col presidio di Libera Unione Terre di Castelli, nel quale Don Luigi Ciotti, fondatore e presidente dell’associazione che lotta contro le mafie, ha incontrato gli studenti del Levi e di alcuni istituti e scuole del territorio.L’incontro si è aperto con la presentazione di alcune iniziative e progetti, tra cui quella del gruppo teatrale “Delle Temperie”, composto da studenti delle scuole superiori di Vignola, che partecipa al concorso” Aut Aut” indetto da Libera e quella del gruppo scout Agesci Vignola 1, che si concluderà nel pomeriggio con la piantumazione di una quercia in ricordo di Lea Garofano, nel parco di Savignano a lei intitolato. Comune denominatore di queste iniziative è l’educazione alla legalità dei ragazzi e la formazione di una coscienza che combatta le mafie e la criminalità organizzata.
A completamento di questi interventi, i ragazzi dell’Istituto Levi hanno riportato le loro esperienze di partecipazione a Radio Città del Capo di Bologna, dove hanno preso parte ad un programma di inchiesta sulla negazione dei diritti e la testimonianza di chi ha detto no alla mentalità mafiosa e degli studenti che nel mese scorso hanno partecipato all’ideazione e produzione dello spot, che verrà trasmesso sulle rete tv nazionali a partire da metà marzo, inerente la Manifestazione Nazionale che ricorda le vittime innocenti della mafie che si terrà a Bologna, con la partecipazione di studenti da tutta Italia, il prossimo 21 marzo. A completare l’importanza ed il significato intrinseco della mattinata, Don Luigi Ciotti è intervenuto rivolgendosi alla platea di studenti, sottolineando l’importanza del coraggio e della responsabilità affidate ad ognuno di noi per avere una vita vera. A tal proposito ha ricordato le esperienze simbolo dell’agente Roberto Antiochia, ucciso dalla mafia insieme al vicequestore Cassarà nell’estate del 1985 e delle testimoni di giustizia Lea Garofalo e Rita Atria, che hanno pagato con la propria vita il coraggio di essersi ribellate alla mentalità mafiosa delle loro famiglie e di essersi esposte in prima persona, con la loro coscienza, a difesa della legalità. L’incontro si è concluso con le domande degli studenti, che hanno mostrato un grande interesse e partecipazione per l’intera durata dell’incontro, a cui Don Ciotti ha ricordato come la scuola, nella sua funzione di educazione e formazione delle coscienze, rappresenti una delle più grandi paure della criminalità organizzata.