Un grave episodio intimidatorio, quello dell’incendio di un negozio di ortofrutta di Scandiano che aveva fatto gridare al racket estorsivo strettamente correlato alla criminalità organizzata. Le indagini dei Carabinieri della Tenenza scandianese hanno portato alla luce un’altra verità. Dietro all’incendio divampato poco dopo le 21,30 del 16 gennaio scorso nel magazzino del negozio di ortofrutta Rosy e Ciro di Via Mazzini nella cittadina dei Boiardo, non c’era la criminalità organizzata ma la volontà di voler annientare un’attività commerciale da parte di un fornitore per punire, a suo modo di vedere, il commerciante campano ritenuto insolvente nei suoi confronti. Le risultanze investigative dei Carabinieri della Tenenza di Scandiano, condivise dalla Procura reggiana, hanno visto la D.ssa Valentina Salvi, sostituto titolare dell’inchiesta, richiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia – D.ssa Angela Baraldi – un provvedimento restrittivo di natura cautelare che l’altra mattina è stato eseguito dai Carabinieri in Sicilia. Con l’accusa di concorso in incendio doloso i Carabinieri della tenenza di Scandiano con i supporto dei colleghi del Reparto Territoriale di Caltanissetta hanno arrestato il 30enne A.C. residente in provincia di Caltanissetta.
Secondo le risultanze investigative dei Carabinieri, avvallate dal GIP, l’odierno indagato, in concorso con il padre, indagato in stato di libertà nell’ambito del medesimo procedimento, cagionava l’incendio dell’esercizio commerciale “Rosy e Ciro”. Per agire ha reciso parte della recinzione metallica al confine della proprietà e tranciando un lucchetto della porta d’ingresso del magazzino cospargeva i locali di liquido infiammabile incendiandoli. La condotta delittuosa ha creato pericolo per l’incolumità pubblica avendo distrutto l’intero magazzino e interessato l’area cortiliva delle private abitazioni attigue non incendiatesi solo grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco. Le indagini dei Carabinieri della Tenenza di Scandiano, all’indomani del grave atto incendiario, che ha creato grande allarme sociale nell’ambito della comunità scandianese, hanno permesso di acquisire incontrovertibili elementi di responsabilità nei confronti degli odierni indagati che condivisi dalla Procura reggiana hanno portato all’arresto del predetto 30enne ed alla denuncia in stato di libertà del padre, suo complice. L’esito pone fine, sul fronte investigativo, al grave episodio di cronaca che ha scosso la comunità scandianese.