“E’ una delle grandi riforme, attesa da molti anni, che ci consentirà di costruire un quadro legislativo moderno ed efficace per tutelare l’ambiente e quindi la salute dei cittadini”: il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, componente della Commissione Ambiente, è intervenuto, in mattinata, nell’Aula del Senato, nell’ambito del dibattito per l’approvazione, in seconda lettura, del disegno di legge sui reati ambientali. E’, infatti, ormai prossima l’introduzione definitiva dei delitti contro l’ambiente nel codice penale italiano. Tra i nuovi reati previsti quelli di disastro ambientale, di inquinamento ambientale, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, impedimento del controllo. “E io mi auguro – ha detto Vaccari – che possano essere accolte anche le misure connesse alle attività illecite inerenti alla flora e alla fauna protette, proposte con un emendamento a cui abbiamo lavorato in diversi senatori Pd. Si tratterebbe di un completamento dei contenuti del testo del disegno di legge alle previsioni della convenzione di Washington che regolamenta il commercio di migliaia di specie viventi, per colpire uno dei principali mercati clandestini al mondo per fatturato e numero di persone coinvolte, dopo droga e armi”. Sono previste, inoltre, specifiche aggravanti quale l’aggravante ecomafiosa per la forma associativa di chi lo commette e l’aggravante se il reato e’ commesso ai danni di flora e fauna insistenti in un’area protetta, ma è previsto anche il ravvedimento operoso, con sconti di pena, per chi collabora con la giustizia. Una riforma complessa, quindi, ma che rende finalmente penalmente rilevati abominevoli delitti contro l’ambiente come quelli commessi dalla criminalità organizzata nella Terra dei fuochi.
“A trarre vantaggio da questa situazione di illegalità, inquinamento e disastro – ha confermato il senatore Vaccari – sono quelle imprese più spregiudicate, legali e no, colluse con il malaffare, la malavita organizzata, e non quelle innovative, che rispettano non senza difficoltà le regole, che competono su mercati globali. Lo sfruttamento dell’ambiente fa gola alle mafie ad ogni latitudine, perché garantisce introiti elevati in diversi settori, e per realizzarli sono disposti a tutto, anche a mettere a repentaglio la vita dei cittadini o ad uccidere chi si frappone, come è accaduto con il sindaco di Pollica Angelo Vassallo”. “Introdurre i delitti contro l’ambiente nel codice penale – ha concluso Stefano Vaccari – non significa soltanto passare dalle contravvenzioni di oggi al carcere domani, ma alzare un argine alto e resistente per combattere l’illegalità in campo ambientale, che tanti morti ha purtroppo seminato e tanti segni indelebili sul territorio e sul paesaggio ha lasciato”.