“Nel settembre 2014 il Comune di Modena ha formalmente preso atto della decisione di Hera, in qualità di gestore del termovalorizzatore per rifiuti non pericolosi di via Cavazza, di rinunciare alla realizzazione della ‘nuova’ linea. L’unica linea esistente e in funzione, la cosiddetta “linea 4”, ha una potenzialità ampiamente al di sotto delle indicazioni dell’Aia vigente che fissano il quantitativo massimo di rifiuti trattabili in 240 mila tonnellate. E anche con le nuove possibilità concesse dal decreto Sblocca Italia, il termovalorizzatore di Modena, che già oggi funziona a pieno regime, non supererà questo limite”. Lo ha affermato l’assessore comunale all’Ambiente Giulio Guerzoni rispondendo, giovedì 22 gennaio in Consiglio comunale, all’interrogazione presentata dal consigliere del Movimento 5 stelle Luca Fantoni sulla situazione dell’inceneritore di via Cavazza e in particolare sulla rinuncia alla nuova linea, sul programma di assestamento dell’area, sugli effetti del decreto Sblocca Italia.
“Hera è in procinto di presentare un progetto per la definitiva sistemazione dell’area di via Cavazza che – ha spiegato l’assessore – prevede il completamento dell’edificio contenente la linea esistente e la destinazione ad area verde del terreno circostante. La cosiddetta linea 4, lo ribadisco l’unica esistente, ultimata nel 2009 e entrata a regime nel 2010, insieme agli apparati di abbattimento degli inquinanti, è moderna e tecnologicamente efficiente. Non costruire una nuova linea quindi non comporta alcuna ricaduta negativa sotto il profilo delle emissioni e del funzionamento complessivo dell’impianto. Il nuovo quadro normativo – ha aggiunto Guerzoni – porterà a una modifica dell’Aia in quanto l’impianto dovrà essere autorizzato a saturazione del carico termico e non più fissando un limite per il quantitativo massimo di rifiuti trattabili. Ma anche in questo caso le valutazioni tecniche ci dicono che non si potranno comunque superare le 240 mila tonnellate annue”.
Nella replica il consigliere Fantoni si è dichiarato “parzialmente soddisfatto. Sono contento – ha detto – che la rinuncia di Hera a costruire una nuova linea sia pervenuta anche al comune di Modena. Il limite di 240 mila tonnellate è un valore strutturale, la nostra preoccupazione era che la società di gestione andasse a prendere rifiuti con un regime calorifero più basso per aumentare i volumi”.