“Non c’è che dire: si tratta di una vera e propria occasione persa per il nostro Paese: l’economia illegale in Italia potrebbe pesare per oltre il 10% del PIL”. E’ quanto si legge in un report di Uninvest a commento dei dati presentati dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Il banchiere durante un’audizione presso la Commissione Antimafia, ha precisato che “una maggiore densità criminale fa salire il costo del credito per le imprese e induce una maggiore richiesta di garanzie da parte delle banche con potenziali aspetti negativi su investimenti e crescita”. Il che, tradotto in soldoni, significa che “senza criminalità il nostro Paese avrebbe goduto nel periodo che va dal 2006 al 2012 di ben 16 miliardi di investimenti stranieri in più” spiega Uninvest. “La criminalità – ha sottolineato il governatore – ha un effetto negativo sugli investimenti in generale e quelli diretti dall’estero in particolare”. ”Anomalie” in bonifici verso paradisi fiscali. I flussi finanziari tra l’Italia e il resto del mondo mostrano posizioni potenzialmente “anomale”, ha detto Visco, spiegando che in particolare, i flussi indirizzati verso i cosiddetti “paradisi fiscali” sono di circa il 36% più elevati di quelli verso gli altri Paesi esteri.