I servizi di gestione dei rifiuti urbani e assimilati nel 2014 costeranno complessivamente al Comune di Modena 34 milioni 773 mila euro che arrivano a 36 milioni e mezzo con l’addizionale provinciale del 5 per cento.
È quanto risulta dal Pef, il Piano economico finanziario che giovedì 24 luglio, approderà in Consiglio comunale insieme al regolamento per l’applicazione della tassa rifiuti, dopo essere stato presentato dagli assessori all’Ambiente Giulio Guerzoni e al Bilancio Ludovica Carla Ferrari alle Commissioni Seta e Risorse riunite in modo congiunto martedì 22 luglio.
I costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti vengono coperti dalla Tari, il tributo istituito per legge dall’1 gennaio 2014 in sostituzione della Tares.
I costi complessivi del servizio nella quota fissa risultano ripartiti per il 64,2 per cento sulle utenze domestiche e per il 35,7 su quelle non domestiche; nella quota variabile per il 47,4 sulle utenze domestiche e per il 52,2 su quelle non domestiche.
Il calcolo, come previsto dalla legge, tiene conto delle superfici dichiarate o accertate (come già avveniva per la Tares e per la Tia prima) e della composizione del nucleo familiare risultante dai dati anagrafici.
Rispetto al 2013 l’incremento medio delle tariffe per le utenze domestiche risulta pari al 6,19 per cento, soprattutto per effetto dei nuovi servizi introdotti (come la sperimentazione del porta porta in centro storico) e del fondo crediti di dubbia esigibilità, ma se si considera anche la quota servizi della Tares 2013, l’imposizione fiscale per i modenesi non è aumentata rispetto allo scorso anno, anzi è calata. Infatti, nel 2014 l’intero montante tributario, tra quota rifiuti e quota servizi, per il Comune è diminuito di circa un milione e 400 mila euro.
Per quanto riguarda esclusivamente la quota rifiuti, il Comune stima che la maggior parte dei cittadini, cioè circa il 95 per cento, registrerà aumenti che vanno da 8,8 euro per un alloggio di circa 90 metri abitato da una persona a 18,6 euro per una famiglia di quattro persone che occupa un appartamento di 121 metri quadrati. Per il restante 5 per cento l’aumento potrà essere leggermente più alti, per esempio un appartamento di 156 metri quadrati occupato da 6 o più persone potrà arrivare a pagare fino a 26 euro in più di quota rifiuti rispetto allo scorso anno. Se però si considera anche la quota servizi, che lo scorso anno si pagava nella Tares, lo stesso alloggio di 90 metri quadrati con un solo occupante nel 2013 pagava 179 euro di Tares e quest’anno ne pagherà 161 di Tari. Ugualmente la famiglia di quattro persone che abita in un appartamento di 121 metri quadrati e pagava 358, 5 euro di Tares, quest’anno pagherà di Tari 340,8 euro.
Gli aumenti della quota rifiuti per le utenze non domestiche saranno invece del 6,5 per cento con effetti diversi a seconda dei settori di riferimento. In questo caso, sono previsti agevolazioni e sconti che vanno dal 15 al 70 per cento della quota variabile per le imprese che conferiscono autonomamente i rifiuti recuperati dalle attività produttività. Inoltre, recependo una sollecitazione giunta dalle imprese, è stato proposto un aggiornamento del Regolamento per l’applicazione della Tari che introduce una riduzione del 30 per cento della quota variabile per le attività formalmente cessate che intendono non staccare le utenze a fronte di consumi minimi.
La prima rata della Tari, semestrale, dovrà essere pagata entro il 31 luglio, mentre per la seconda parte dell’anno sono previste due scadenze trimestrali al 30 settembre e 31 dicembre e sarà solo nell’ultima rata che saranno calcolati i conguagli. Per il 2014 il servizio di riscossione è affidato a Hera Spa (www.gruppohera.it, numero telefonico gratuito 800 999004) e il pagamento può essere effettuato con bollettino prestampato presso gli sportelli bancari o postali o con la domiciliazione su conto corrente bancario o postale.