Si avverte la necessità – scrive Andrea Leoni in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale – di un riordino dell’intera filiera erboristica, dalle coltivazioni al riconoscimento della figura professionale dell’erborista, come evidenziano anche associazioni di categoria, tra cui Unerbe-Confesercenti Modena.
Sarebbe quindi opportuno, a parere del consigliere, aprire un tavolo di confronto con le associazioni di categoria per mettere a punto le proposte di modifica, basate sulla conoscenza del settore, degli operatori e soprattutto dei rischi e dei benefici che possono derivare da un corretto uso e commercializzazione dei prodotti erboristici.
Il problema sarebbe sentito nel modenese, dove – secondo le segnalazioni di Leoni – si contano 54 esercizi in attività nel settore erboristico, un settore che, nonostante la crisi, “tiene e si consolida” e nell’ambito del quale si annoverano “principalmente imprese individuali gestite, nel 78 per cento dei casi, da donne”.
Considerando che “gli erboristi vivono da lungo tempo una condizione di scarsa chiarezza normativa, in relazione alla definizione del prodotto erboristico e soprattutto alla figura dell’erborista”, il consigliere chiede se e in quali tempi la Regione intenda aprire un tavolo di confronto con le associazioni di categoria per mettere a punto le auspicate proposte di modifica.