massaggio-piedeAndrea Leoni ha presentato una risoluzione all’Assemblea Legislativa per chiedere alla Giunta di promuovere un ‘tavolo di lavoro’, con le autorità competenti in materia e le associazioni di categoria, per mettere in campo iniziative volte a tutelare gli esercenti “che rispettano la legge e ad intensificare l’attività di controllo dei ‘centri estetici’ nel territorio dell’Emilia-Romagna per verificare che il personale che vi lavora abbia le qualifiche previste dalle normative in materia”.
Il Consigliere, nel documento, rileva il fatto che nella provincia di Modena, ma più in generale in tutta l’Emilia-Romagna, “sono proliferati numerosi ‘centri estetici’ o presunti tali che, nella maggioranza dei casi, sono attività gestite da cittadini stranieri”.
“Non passa giorno– ricorda Leoni- senza che la cronaca riporti notizie di questi ‘centri estetici’ che, non appena vengono effettuati degli accertamenti da parte delle autorità competenti, vengono chiusi: tra le varie cause che portano alla chiusura emerge spesso che il personale che svolge l’attività di estetista non ha l’abilitazione necessaria secondo le normative in vigore.
In Emilia-Romagna per acquisire la qualifica di estetista – rileva ancora Leoni – vi sono diverse modalità e che giustamente sono richiesti precisi ed impegnativi requisiti tra i quali: fare un corso di qualificazione biennale (minimo 900 euro) presso un ente di formazione autorizzato per poi fare l’esame; prestare servizio con contratto di apprendistato presso un centro estetico autorizzato, seguito da un anno di lavoro qualificato e poi frequentare un corso di formazione di 300 ore; infine, svolgere tre anni di lavoro qualificato e frequentare un corso di formazione di 300 ore per sostenere l’esame”.