“Azioni mirate in tema di orientamento per la scuola per gli stranieri, investimenti prioritari sulla riqualificazione e riconversione degli stranieri disoccupati, il sostegno all’avvio e sviluppo d’impresa di stranieri, alla produzione di materiale multimediali su tematiche interculturali, e poi di altre misure volte a favorire l’accesso alle abitazioni e al finanziamento di spettacoli teatrali basta che trattino di immigrazione.
Incredibile ma vero. Tutte queste misure a favore degli stranieri, insieme ad altre, sono contenute ‘Programma integrazione sociale stranieri’ che la Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha presentato in Assemblea Legislativa per il voto.
Sono misure inaccettabili, figlie di un paternalismo politico fuori dalla storia e dai tempi, che non ci possiamo più permettere. In più, cadendo in clamorosa contraddizione nel documento c’è scritto, nero su bianco, che “serve un cambio di paradigma. Occorre definitivamente abbandonare una lettura del fenomeno migratorio come questione di nicchia, marginale, a cui rispondere con interventi specifici”. Una presa d’atto che richiederebbe ben altre azioni e non fare quegli interventi specifici a favore degli stranieri che ho riportato qui sopra. C’è quindi la necessità di abrogare al più presto questa sciagurata legge regionale sull’immigrazione che era nata solo per contrastare la legge statale Bossi-Fini. L’unico spunto di verità si ha quando a fronte del dato che vede in 547 mila gli stranieri in Emilia Romagna nel documento che accompagna la delibera c’è scritto a chiare lettere che “l’offerta di lavoro garantita dai lavoratori stranieri appare più che sufficiente”. La comunità regionale non si può più permettere azioni figlie di una ideologia datata nata in uno scenario che non ha più ragione d’essere. La politica dei ‘figli e figliastri’ ha fatto il suo tempo”
Lo afferma il Consigliere Andrea Leoni intervenendo oggi nel dibattito in Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna sulla votazione del ‘Programma integrazione sociale stranieri’.