E’ approdato giovedì 27 marzo in Consiglio comunale a Carpi il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), redatto a seguito dell’adesione dell’ente locale, nel 2011, al Patto dei Sindaci lanciato nel 2008 dalla Commissione Europea. Il PAES contiene l’inventario delle emissioni di CO2 attuali e future del territorio comunale, quantifica la quota di CO2 da abbattere entro il 2020 (il Patto del 2008 definiva l’obiettivo di abbattere i gas serra del 20%), individua le criticità e le opportunità per uno sviluppo energeticamente sostenibile del territorio e le potenzialità in relazione allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili. Il Piano d’Azione parte integrante di esso individua poi una serie di azioni che l’amministrazione intende portare avanti al fine di raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 previsti. Il documento discusso giovedì scorso in Consiglio pertanto, oltre a fornire un’analisi dello stato di fatto del nostro territorio per quanto riguarda le cause di emissione di gas serra, rappresenta anche un utile strumento programmatico per le future politiche di sviluppo del territorio.
Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, redatto in collaborazione con AESS, Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena, nelle settimane scorse era stato presentato alla seconda Commissione consiliare allargata alla Consulta Ambiente (con invito esteso alle altre Consulte comunali, ad associazioni di Categoria, sindacati, associazioni dei consumatori) e pubblicato dalla Rete civica Carpidiem affinchè chiunque potesse portare ad esso contributi, presentare osservazioni o suggerimenti.
“Il percorso per arrivare alla definizione del PAES di Carpi – ha spiegato presentando la delibera in aula l’assessore all’Ambiente Simone Tosi – è partito nel 2011 ma ha avuto uno stop a causa del sisma del 2012. Questa è una sfida che gli enti locali europei assumono con la Commissione Europea con impegni precisi di aumento di efficienza energetica e anche per contrastare i cambiamenti climatici. Nel 1998 Carpi produceva 282 mila tonnellate l’anno di CO2. L’implementazione del Paes dovrebbe consentire al 2020 una riduzione di circa 119.573 tonnellate di CO2l’anno, pari al 34,2% in meno delle emissioni di anidride carbonica rispetto al 1998 e quindi il raggiungimento dell’obiettivo previsto dal Patto dei Sindaci. Un obiettivo di valenza strategica e pure di grande significato simbolico, che crediamo possa essere raggiungibile applicando un Piano di 21 azioni che toccano gli edifici, il trasporto, l’illuminazione, la pianificazione, gli acquisti verdi, il Teleriscaldamento”.
Claudia Carani dell’AESS ha poi ricordato come i dati contenuti nel PAES possano essere molto utili per i futuri strumenti di pianificazione dell’ente locale e come i comuni che approvano il Piano possano ottenere maggiori punteggi in caso di partecipazione a bandi regionali. Carani ha ricordato poi come il Piano indichi le emissioni di CO2 nel territorio e i consumi energetici ed elettrici degli edifici pubblici, segnalando anche che Carpi è l’unico comune della provincia di Modena a monitorare il traffico tanto che è possibile indicare nel tre per cento la diminuzione di questo nell’ultimo periodo . Carani è passata poi a delineare le 21 azioni contenute nel PAES per abbattere la CO2, che vanno dalla sostituzione di 6 mila degli 11 mila punti luce esistenti (spesa 3.5 milioni di euro, Carpi è il primo Comune in regione ad usare il telecontrollo dell’illuminazione pubblica) alla sostituzione in tre anni di metà delle 625 lanterne semaforiche con nuovi impianti che utilizzano tecnologie a led. E poi ancora la revisione dei contratti di acquisto dell’energia (il 14% di risparmio è stato già possibile riqualificando le centrali termiche degli edifici pubblici tra il 2010 e il 2013), l’ulteriore aumento degli utenti del Prontobus, il car schooling, nuove piste ciclabili (più 7 chilometri da qui al 2020), gli 80 chilometri di rete già realizzati per cablare 60 edifici pubblici. Ad oggi sono stati installati infine su edifici pubblici impianti fotovoltaici solari-termici per 500 mw di picco: il privato è arrivato a 16 megawatt. Carpi infine dispone di 474.000 metri quadrati di superficie boscata. Il dirigente comunale Paola Fregni ha poi spiegato che è arrivata solo una osservazione dopo la pubblicazione del Piano sulla Rete Civica e gli incontri con la città, proveniente dalla Commissione comunale Ambiente e composta da sei punti differenti, due dei quali di merito e recepiti per quanto possibile per quello che riguarda il ciclo dell’acqua e il trasporto pubblico. Ogni due anni poi si procederà ad un monitoraggio sul raggiungimento degli obiettivi del Piano a cura del Comitato direttivo del PAES, gruppo di lavoro coordinato dal Settore Ambiente e con la consulenza di AESS (che, lo ricordiamo, è una associazione no profit di enti pubblici non solo modenesi, che offre servizi a pubblici e privati: ha 13 dipendenti e il suo bilancio è al 50% dipendente da fondi europei, propone attività di formazione, è agenzia Casaklima e vende certificati bianchi per conto dei Comuni, ndr.)
Dopo alcune risposte ad altrettante domande tecniche fornite ai consiglieri dall’assessore Tosi è iniziata la serie degli interventi: se il capogruppo del PdL Roberto Andreoli si è detto certo che questo Piano non debba essere una gabbia troppo pesante né per l’amministrazione né per le imprese, anche economicamente, la collega Giliola Pivetti di ApC ha invece spiegato come questo strumento si basasse su basi di partenza costruiti su assunti demagogici e dati e fatti non esistenti, lamentando anche il mancato coinvolgimento della città nelle azioni previste dal Piano stesso. Hanno preso poi la parola anche i consiglieri Paolo Zironi e Maria Grazia Lugli del Pd, entrambi ribadendo tra l’altro l’importanza della comunicazione ai cittadini su queste tematiche ambientali mentre il capogruppo di Carpi 5 Stelle Andrea Losi ha parlato di impegni general-generici contenuti nel Piano e di mancanza di riferimenti ai prossimi strumenti urbanistici comunali dal punto di vista dell’emissione di CO2. Positivamente invece il consigliere Paolo Gelli del Pd ha sottolineato i contenuti del PAES soffermandosi in particolare sull’illuminazione pubblica e spiegando come la prossima Giunta dovrà ragionare sulla gestione in economia in termini di costi/benefici di questo tema. Roberto Benatti (PdL) ha dal canto suo rimarcato alcuni aspetti riguardo all’illuminazione pubblica, al riscaldamento, al trasporto pubblico. Intervenuti nel corso del dibattito, anche portando proposte e spunti di riflessione all’attenzione del civico consesso, pure i consiglieri Pd Daniela Depietri e Roberto Arletti e il capogruppo della Lega nord Argio Alboresi.
L’assessore Tosi in sede di replica finale ha ribadito come il PAES sia ambizioso e come il 100% dell’energia elettrica acquistata ora dal Comune provenga da fonte rinnovabile. “Nel futuro Psc e nel relativo Regolamento edilizio – ha detto – si potranno fare scelte che riguardano non solo il Comune ma tutta la città in tema di risparmio energetico. Scelte che sono a favore dell’ambiente ma che possono avere anche un importante risvolto economico”.
Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile è stato votato da tutti i gruppi presenti in aula giovedì scorso, ad esclusione di C5S che si è astenuto.